Questione rifiuti sempre al centro del dibattito politico regionale e locale. Musumeci dichiara di essere un “commissario dimezzato”
Le origini della questione rifiuti non sono recenti, ma riguardano politiche del passato quantomeno infruttuose, ma non meglio sembra andare con i cambi al vertice regionale e in alcuni casi locale, infatti si possono riscontrare strade piene di rifiuti, non sono casi rari, specialmente in alcune città più grandi.
La colpa è difficile da individuare, ma non si voglia che la questione si semplifichi col semplicistico “tutti colpevoli, nessun colpevole”, perché di certo ci sono colpe delle politiche passate, ma di contro non è che la politica attuale ha trovato soluzioni valide, infatti in alcuni casi gli si imputa una certa lentezza, come per esempio la mancanza, ancora oggi, di un Piano Rifiuti, che in molti reputano strumento essenziale per l’inizio della soluzione.
Tante ipotesi e tante le ragioni per dare colpe a destra e manca, ma l’unica cosa certa, per i cittadini, è avere le città non certo da poter vantare per pulizia. Di contro ci sono alcune città virtuose, ma se si guarda al livello generale regionale la situazione è, appunto, emergenziale, che potrebbe colpire, già lo fa, i comuni virtuosi.
Città sporche, discariche stracolme e sempre più aziende, che si occupano di rifiuti, che chiedono autorizzazioni per potersi insediare nel territorio siciliano, un mix che non va a favore della salute dei cittadini e delle tasche degli stessi. Andando nello specifico, in rifermento alla discariche, sarebbero 511, non esiste un piano regionale delle discariche e non si sa quali sarebbero pericolose per la salute e per le falde acquifere. Fino ad ora è accertato che 15 sono pericolose e per questo è stato costituito un ufficio straordinario per le bonifiche. Tutto questo confermato dalla relazione del Presidente della Regione, Nello Musumeci, in una delle ultime sedute dell’Assemblea Regionale Siciliana. Nella stessa Musumeci si è detto “commissario dimezzato” perché ha sottolineato: “sono commissario straordinario per l’emergenza rifiuti in Sicilia, niente di più falso. Il presidente è commissario soltanto per sei interventi, tutti nella provincia di Palermo e Trapani, con un solo intervento a Casteltermini, in provincia di Agrigento”.
Inoltre Musumeci, nella stessa seduta, ha affermato, dati alla mano, che “il freno alla raccolta differenziata è determinato dalle tre grandi aree metropolitane di Palermo, Catania e Messina” che differenziano pochissimo, ma anche detto che la percentuale regionale è in leggera crescita. Una raccolta differenziata che quindi vede comuni arrancare e frenare l’espansione di questa.
Infine, sempre Musumeci, sul versante invio rifiuti fuori dalla Sicilia, ricorda che l‘ordinanza è del governo centrale, non iniziativa del governo regionale, e prevede il trasporto dei rifiuti in eccedenza fuori dall’Isola. una richiesta del governo Gentiloni che non è stata negata dall’attuale governo “quindi procediamo su questa linea“.
La colpa della scarso ricorso alla differenziata? La colpa è dei “pochi poteri”? La colpa è…. Si può essere d’accordo, ma molti comuni virtuosi di certo non sono felici della politica regionale, infatti, come per esempio il comune di Alcamo, rimprovera alla Giunta Musumeci di non aver ancora predisposto il Piano Rifiuti. Una situazione che certo non può finire in polemiche, perché i cittadini non potrebbero sopportare una politica che “litiga” invece di agire.