D’Alì e la mafia, “rapporti attuali”

Oggi prima udienza del processo bis dinanzi alla terza sezione della Corte di Appello. L’ex senatore torna sotto accusa per concorso esterno in associazione mafiosa e si presenta con un nuovo difensore. Il pg Gozzo: “i rapporti con l’associazione mafiosa sono attuali” e presenta un lungo elenco di nuovi testi da sentire.

Tanti colpi di scena nello spazio di una udienza che non è stata nemmeno parecchio lunga. Il processo contro l’ex sottosegretario all’Interno ed ex senatore trapanese, Tonino D’Alì, uomo un tempo forte del partito di Forza Italia in Sicilia occidentale, è ripartito con la stessa accusa, concorso esterno in associazione mafiosa, dopo che la Cassazione ha disposto , annullando la precedente sentenza di prescrizione e assoluzione, la ripetizione del dibattimento di secondo grado, ma con una serie di novità.

Cominciamo da quella che riguarda il collegio difensivo. A difendere l’ex senatore D’Alì non sono più gli avvocati Biagio Bosco e Stefano Pellegrino, quest’ultimo oggi deputato regionale e componente della commissione antimafia regionale. I due legali hanno rimesso il mandato e nuovo difensore dell’ex sottosegretario berlusconiano è l’avv. Arianna Rallo, lo stesso legale che sta difendendo D’Alì dinanzi al Tribunale delle misure di prevenzione di Trapani, dove si discute la proposta della Dda di Palermo di imporre a D’Alì l’obbligo di dimora a Trapani per cinque anni. La Procura antimafia di Palermo infatti lo ha indicato ai giudici come soggetto socialmente pericoloso.

Il sostituto procuratore generale Gozzo da parte sua in 22 pagine ha indicato le ragioni per le quali è necessario riaprire il dibattimento per sentire diversi testi, ma in particolare ha sottolineato ai giudici di appello come per l’esito di ulteriori indagini  “i rapporti, da parte dell’ex senatore D’Alì con l’associazione mafiosa, sono attuali”. Tra i venti testi da sentire il pg Gozzo ha indicato i collaboranti Nino Birrittella e Giovanni Ingasciotta, l’ex capo della Polizia Gianni De Gennaro, l’ex capo della Squadra Mobile di Trapani Giuseppe Linares, l’ex procuratore di Trapani Giacomo Bodero Maccabeo,  il capo della sezione Dia di Trapani col. Rocco Lo Pane, gli ex amministratori giudiziari Luigi Miserendino e Carmelo Castelli, l’ex dirigente del Demanio Francesco Nasca, il col. Lucio Arcidiacono dei Ros di Palermo, l’attuale prefetto di Brindisi Valerio Valenti.

Il processo proseguirà il 12 novembre, la difesa dell’imputato ha infatti chiesto un termine per potere replicare alle richieste della procura generale. Diverse le parti civili che si sono costituite, tra queste l’associazione Libera e l’associazione “la verità vive onlus”.

**notizia in aggiornamento***

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Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.