Condannati tre castellammaresi per estorsione aggravata dal metodo mafioso e violenza privata

TRAPANI. Sono stati condannati questa mattina dal Tribunale di Trapani, sezione penale Presidente Dott. Pietro Grillo, giudici Roberta Nodari e Chiara Badalucco, tre castellammaresi per estorsione aggravata dal metodo mafioso e violenza privata. Si tratta di Vito Turriciano, Leonardo Zanca e Leonardo Palmeri, coinvolti nell’operazione “Freezer”, che hanno scelto il rito ordinario.

Per quanto riguarda Vito Turriciano il filone d’indagine, scaturito dall’operazione “Freezer”, riguarda l’estorsione consumata in concorso con il boss alcamese Ignazio Melodia, soprannominato “u dutturi”, a danno degli imprenditori alcamesi fratelli Cacioppo. Mentre Zanca e Palmeri sono stati condannati per aver costretto un commerciante di Castellammare del Golfo a trasferirsi a Milano, reo di avere allacciato una relazione sentimentale con la compagna del Palmeri. I reati erano tutti connotati dal metodo mafioso esercitato dagli imputati.

Nello specifico il Tribunale di Trapani ha condannato Vito Turriciano alla pena (in continuazione) di un anno e tre mesi di reclusione (Turriciano si trova già in carcere per alcune precedenti condanne per mafia, ndr). Due anni di reclusione invece per Zanca e Palmeri.

I fatti risalgono al 2015, quando il Cacioppo, che aveva subito un incendio nella sua villa di Alcamo, fu destinatario di una richiesta di denaro da parte di Turriciano per la costruzione di alcune villette nel territorio di Castellammare del Golfo. In udienza i tre imprenditori alcamesi, costituti parte civile, avevano confermato le loro accuse nei confronti di Vito Turriciano (“u dutturi” Ignazio Melodia  invece è stato condannato separatamente con il rito abbreviato, ndr).

Il PM aveva chiesto condanne più pesanti: Dodici anni di reclusione per Vito Turriciano e quattro anni di reclusione per Zanca e Palmeri.

Vito Turriciano, con alle spalle una condanna definitiva a dodici anni per mafia, è stato difeso dagli avvocati Baldassare Lauria, Caterina Gruppuso e Laura Ancona. “La pena inflitta al Turriciano è lieve, e ben lontana da quella chiesta dal P.M., ma noi riteniamo che il Turriciano possa essere assolto e quindi faremo appello” ha dichiarato l’Avv. Baldassare Lauria.

Gli imputati sono stati inoltre condannati al pagamento delle spese processuali e al risarcimento delle parti civili: i fratelli Cacioppo, l’Associazione Antiracket e Antiusura Alcamese, Sicindustria, Associazione Antimafie e Antiracket La verità vive Onlus, Centro studi Pio La Torre Onlus, Associazione Antiracket e Antiusura Trapani, Codici Onlus (Centro per i diritti del cittadino), Codici Sicilia, il Comune di Castellammare del Golfo e il Comune di Alcamo.

CONDIVIDI
Commenti Facebook
Articolo precedenteBirgi, Santangelo: “No alla fusione tra Airgest e Gesap. Unica cabina di regia regionale per gli aeroporti”
Articolo successivoMario Incudine, la musica per riscoprire “Matri Mia” contro la violenza sulle donne (VIDEO)
Emanuel Butticè. Castellammarese classe 1991, giornalista pubblicista. Laureato in Scienze della Comunicazione per i Media e le Istituzioni all’Università degli Studi di Palermo con una tesi sul rapporto tra “mafia e Chiesa”. Ama viaggiare ma resta aggrappato alla Sicilia con le unghie e con i denti perché convinto che sia più coraggioso restare.