Reti idriche: il Tar sospende l’efficacia del decreto regionale di consegna ai Comuni

Il sindaco Nicola Rizzo, presidente dell’Ati Trapani: “chiederemo ancora un adeguato trasferimento di risorse umane, tecniche e finanziarie”

CASTELLAMMARE DEL GOLFO. “Il Tribunale amministrativo regionale per la Sicilia ha sospeso l’efficacia del decreto con il quale la Regione ha nominato un commissario perchè il Comune di Castellammare, e  gli altri Comuni della provincia, si facciano carico delle reti idriche gestite dall’Eas. Il Tar ha, in sostanza, accolto il ricorso dei Comuni contro gli atti dell’assessorato regionale dell’Energia ed ha fissato la trattazione del ricorso al 7 novembre 2019. Si tratta di un segnale positivo ma la strada da percorrere è ancora lunga e continueremo a seguire il problema con attenzione al fine di tutelare l’interesse delle nostre comunità”. Il sindaco Nicola Rizzo, presidente dell’Ambito territoriale idrico di Trapani, fa presente che la prima sezione del Tar, da un primo esame, ha ritenuto che il ricorso presentato dai Comuni del trapanese contro la Regione per la presa in carico delle reti idriche, è costituito “da significativi elementi di fondatezza”. “Ricordo ancora una volta che i consigli comunali dei Comuni facenti parte dell’Ati, hanno espresso parere negativo alla presa in carico delle reti in assenza di adeguato piano economico e regolamentazione del regime transitorio del passaggio -sottolinea il sindaco Nicola Rizzo-. Il tribunale amministrativo ha adesso sospeso l’efficacia degli atti regionali precisando che il conferimento temporaneo degli impianti ai Comuni siciliani, disposto dalla legge regionale n 16/2017 “non tiene conto del parere contrario espresso dagli organi tecnico-finanziari del Comune” che hanno evidenziato “l’assenza di una adeguata attività di concertazione tale da salvaguardare la situazione finanziaria e organizzativa dei comuni interessati”. Come stabilito dopo un incontro in prefettura a Trapani  alla presenza del prefetto Darco Pellos e con i responsabili del dipartimento regionale Acqua e Rifiuti, il commissario dell’Eas,  Sicilia Acque, ed alcuni sindaci dei 16 Comuni del trapanese che fanno parte dell’Ati, ho evidenziato la  necessità di un affiancamento di natura tecnica ed anche economica da parte del governo regionale con la creazione di un tavolo che si riunirà alla  presenza  degli assessori regionali, all’Economia e ai Rifiuti con i quali ho già avuto dei preincontri per dibattere sulla questione – precisa il sindaco di Castellammare del Golfo Nicola Rizzo, presidente dell’ATI -. Il Tar sottolinea anche che la copertura finanziaria del servizio è basata sulla tariffa locale transitoria che non appare esaustiva per la mancanza di una “unitaria -seppur temporanea regolamentazione regionale del servizio tale da assicurare l’autonomia finanziaria del Comune”, come anche “l’efficiente ed uniforme erogazione del servizio idrico in tutti i comuni dell’isola”. I giudici amministrativi hanno sottolineato che “il trasferimento di competenze in assenza di un adeguato e ponderato trasferimento di risorse umane, tecniche e finanziarie determina l’elevata probabilità di una impossibilità di erogazione efficiente del servizio”  proprio come abbiamo più volte fatto presente alla Regione, e che vige il principio di autonomia finanziaria dei Comuni – conclude il sindaco Nicola Rizzo – secondo il quale “ad ogni trasferimento di funzioni deve corrispondere un adeguato trasferimento di risorse economico finanziarie per farvi fronte”. Continueremo a lavorare perché il passaggio delle reti ai Comuni avvenga in maniera corretta”.

Oltre a Castellammare, dell’assemblea territoriale idrica fanno parte i Comuni di Alcamo, Buseto Palizzolo, Castelvetrano, Custonaci, Erice, Favignana, Gibellina, Paceco, Partanna, Salemi, San Vito lo Capo, Santa Ninfa, Trapani, Valderice e Vita.

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