Il Prefetto Pellos traccia il consuntivo dell’anno. Dati positivi per la sicurezza pubblica. Il nuovo pericolo dei reati informatici, il contrasto alla mafia anche con le interdittive
“Sono confortanti i dati sulla sicurezza nel territorio di Trapani”. Lo ha detto il prefetto Darco Pellos nel corso dell’incontro di fine anno, in Prefettura, alla presenza del questoreClaudio Sanfilippo, del comandante provinciale dei carabinieri Col. Gianluca Vitagliano; del comandante provinciale della guardia di finanza, Col. Pasquale Pilerci; del comandante dei vigili del fuoco, Ing. Giuseppe Merendino. Il consuntivo 2018 rappresentato dalle parole del Prefetto Pellos ha toccato tutti gli aspetti del controllo del territorio, la sicurezza pubblica, il contrasto alla criminalità, organizzata e mafiosa. “Il primo dato confortante – ha detto il Prefetto – è sull’ordine e la sicurezza pubblica, ma non possiamo dare dei dati sostanziali perché i casi sono soggettivi. Possiamo dire di aver intensificato l’attività di contrasto al fenomeno”. “Registriamo – ha detto ancora il Prefetto Pellos – il calo di alcune tipologie di reati come per esempio i furti che da 6963 nel 2017, sono passati a 5722 nel 2018. Ma anche le lesioni, ricettazione e incendi”. In aumento invece i reati informatici commessi ai danni di privati cittadini. “In questo caso – ha proseguito sua Eccellenza Darco Pellos – truffe informatiche e altre tipologie specifiche della rete sono passati da 839 nel 2017 a 927 nel 2018”. Per quanto riguarda invece gli incendi il dato è positivo e questo grazie alla campagna antincendio. Quest’anno si sono avuti solo sei incendi che hanno riguardato i boschi, contro i 34 dello scorso anno. “Abbiamo attuato dei presidi sul territorio in modo tale da far diminuire il fenomeno – ha ribadito il prefetto. Grazie alla prontezza dei mezzi a nostra disposizione siamo riusciti a spegnere l’incendio di Selinunte. Negli incendi di genere c’è stata una riduzione al 20%, grazie anche al controllo dall’alto con l’aereonautica militare”.La sinergia messa in campo da tutte le forze ha dato i frutti sperati. Altro argomento i migranti e l’evoluzione del fenomeno su questo territorio. Il prefetto si è soffermato su quello che fino a poco tempo fa era il simbolo dell’accoglienza l’HotSpot di Milo che è diventato Centro di Rimpatrio. “Un centro però efficiente e qualificato oltre che sicuro”. Al momento vi sono trattenuti cittadini tunisini in attesa di rimpatrio. Poi ha messo l’accento su quanto avveniva a Campobello fino allo scorso anno mettendo fine a quelle criticità che questo comportava. Grande attenzione anche alla questione lavoratori irregolari o in nero in provincia di Trapani. In tal senso importante è stato il tavolo insediatosi per la lotta al caporalato in provincia e soprattutto nelle zone a vocazione agricola. “Rispetto al passato – ha ribadito ancora il Prefetto – abbiamo notato un cambiamento di atteggiamento da parte dei datori di lavoro. Molti hanno ospitato in strutture proprie questi lavoratori. Siamo passati da 0 occupati nel 2016 a 850 nel 2017, per arrivare a 1246 contratti di lavoro, nel corso della campagna agricola”. Nel corso dell’incontro con la stampa il prefetto ma anche i rappresentanti delle varie forze dell’ordine presenti hanno tenuto a sottolineare che tutti questi risultati sono il frutto di una sinergia e di una stretta collaborazione. Poi il ricordo di Giorgio Grammatico, vigile del fuoco morto a Catania in un incendio. A lui e a tutti coloro che si sono sacrificati per la tutela della collettività va – ha detto il prefetto – la nostra gratitudine e il nostro ricordo”. Infine gli interventi dei presenti. Il colonnello Rocco Lo Pane della Dia ha ribadito “che è essenziale ancora colpire dal punto di vista economico e delle misure di prevenzione perché la mafia in questa provincia ha ancora una altissima propensione ad infiltrarsi nelle attività economiche”. E proprio sul fronte del constrasto alla mafia, il prefetto Pellos ha indicato i numeri delle interdittive decise dalla prefettura, in aumento rispetto allo scorso anno. La provincia di Trapani è la terra della mafia dei colletti bianchi e delle imprese, e il sistema delle interdittive si dimostra essere un ottimo strumento di prevenzione per bloccare ogni tentativo di infiltrazione nel sistema economico e imprenditoriale. Il colonnello della Guardia di Finanza,Pasquale Pilerci, si è invece soffermato sui dati relativi al contrasto al lavoro irregolare e nero in provincia. “Sono stati 14 i lavoratori in nero scoperti, 21 gli irregolari e poi ci sono anche i datori di lavoro denunciati”. Il comandante dei vigili del fuoco, Giuseppe Merendino invece si è soffermato sulla lotta agli incendi, rilevando come quest’anno per fortuna la sinergia con altre forze ha dato i frutti sperati. Ha poi ricordato che sono stati effettuati 106 controlli in depositi rifiuti, scuole e locali pubblici. Il Colonnello Gianluca Vitagliano si è detto soddisfatto del lavoro fin qua svolto dall’Arma sul territorio ribadendo che questa azione continuerà anche nel 2019. Stessa cosa anche per il Questore Claudio Sanfilippo, che si è detto soddisfatto dei risultati fin qua avuti. Entrambi hanno fatto riferimento ai loro predecessori ed al loro positivo lavoro svolto, il colonnello Stefano Russo e il questore Maurizio Agricola. Nel corso della conferenza stampa il prefetto Pellos nel ricordare l’accoglienza riservata a gennaio scorso al Capo dello Stato, a Partanna in occasione dei 50 anni dal terremoto del Belice, ha rivolto un saluto allo stesso Presidente Mattarella, sottolineando l’attenzione che il Presidente della Repubblica riserva costantemente al territorio trapanese.