La notte appena trascorsa i Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Trapani hanno tratto in arresto M.C. classe 2002, per aver tentato, in concorso con il padre, sottrattosi all’arresto, di perpetrare un furto all’interno di un’abitazione non abitata, adibita a magazzino dopo esservi entrati all’interno rompendo una finestra in vetro e forzato la saracinesca del garage.
Era appena passata la mezzanotte quando giungeva in Centrale Operativa la segnalazione da parte di un cittadino che nella casa vicino la propria, al momento disabitata, vi erano dei forti rumori che continuavano già da un po’ di tempo.
Giunti nei pressi dell’abitazione, sita in via salemi, i militari udivano forti rumori provenire dall’interno, colpi di martello e di parti metalliche. Di fronte all’ingresso, più defilata in una via secondaria vi era una motoape di colore verde con nel cassone materiale ferroso. La stessa era aperta e nel portaoggetti vi era un portafogli, i cui documenti appartenevano ad un noto pluripregiudicato. Notata la saracinesca scorrevole del garage dell’abitazione segnalata aperta con evidenti segni di forzatura i Carabinieri decidevano di entrare.
Appena entrati, notavano un giovane che si dava immediatamente alla fuga e, scavalcando una finestrella, tentava invano di nascondersi nel giardino dell’abitazione, venendo però subito bloccato e identificato in M.C.. Il giovane preso dal panico poiché vistosi scoperto, riferiva ai militari che con lui vi era il padre, corrispondente al soggetto noto ai militari operanti proprietario della motoape e dei documenti poco prima rinvenuti fuori l’abitazione. I militari cercavano però invano quest’ultimo nel resto dell’abitazione, dopo aver fatto sopraggiungere sul posto rinforzi. Probabilmente l’uomo riusciva a far perdere le sue tracce scappando dal tetto. Veniva quindi accertato che i malfattori avevano forzato una finestrella , la stessa da cui il giovane aveva tentato la fuga, rompendone vetro e anta in legno. Una volta all’interno avevano forzato la predetta saracinesca per procurarsi una facile via per caricare la refurtiva sulla motoape parcata nelle vicinanze. All’interno dell’abitazione i malfattori avevano divelto gran parte degli infissi in alluminio, privato gli stessi dei vetri e rotto i relativi telai per poterli poi asportare, accatastandoli tutti nel garage , vicino alla via d’uscita e parte già accatastati fuori dall’abitazione.
Il giovane, dopo le formalità di rito veniva subito portato al centro di prima accoglienza per minori di Palermo in attesa del giudizio direttissimo, il padre invece denunciato, la motoape posta sotto sequestro e la refurtiva interamente restituita all’avente diritto.