Incontro di fine anno del comandante Vitagliano con la stampa
Il 2018 sta per andare via e per i Carabinieri del Comando provinciale di Trapani è tempo di bilanci. Ad illustrare i dati è il colonnello Gianluca Vitagliano. Per quanto riguarda la lotta alla mafia in provincia, anche nel 2018 non si è mai fermata da parte dei carabinieri del Comando Provinciale di Trapani la caccia al latitante di Castelvetrano Matteo Messina Denaro. “Una caccia – che come ribadiscono gli investigatori dell’Arma – prosegue senza sosta”. Incessante in tal senso è stato l’impegno nella lotta all’organizzazione mafiosa attraverso l’indebolimento della rete di protezione di cui ancora il latitante gode, non trascurando di debilitare l’incidenza che le famiglie mafiose esercitano sul territorio e i legami che queste intrecciano con la pubblica amministrazione. Rientrano in questo contesto le operazioni antimafia “Pionica”, “Anno Zero” ed “Eris” tutte funzionali alla ricerca e cattura della primula rossa. Diminuiscono furti, rapine e reati contro il patrimonio. I furti, sono diminuiti del 13.9%, le rapine sono passate da 100 nel 2017 a 50 nel 2018. L’Arma ha arrestato 27 persone e 22 le ha denunciate, grazie all’attività preventiva svolta in provincia dalle 5 Compagnie e 34 Stazioni e coordinata dal Comando Provinciale, in piena sintonia con il Prefetto. Sono stati 28.112 i servizi esterni nei quali i Carabinieri hanno controllato 116.782 persone (3000 in più del 2017) e 78808 automezzi. Mentre le perquisizioni sono state 2.368 (quasi 7 al giorno), in questo contesto è stato sequestrato un notevole quantitativo di refurtiva, armi e sostanze stupefacenti. Si registra un aurmento dei sequestri di droga. “Questo perché – dice Vitagliano – aumentano le operazioni di contrasto da parte delle forze della polizia”. Sono state arrestate 113 persone, 90 denunciate, 243 segnalate alla Prefettura quali assuntori. Notevole il quantitativo di stupefacente sequestrato:1213 piante di marijuana e 482 chili di droga di vario tipo. Tra le operazioni: l’arresto di due persone a Poggioreale per una piantagione di marijuana di oltre 650 piante, l’arresto a Mazara di un soggetto che trasportava in auto 32 chili di hashish ed il ritrovamento a Pantelleria, di un borsone con 24 chili di cocaina. Ad Alcamo, la locale compagnia ha disarticolata un’organizzazione dedita alla detenzione e spaccio di cocaina ed MDMA. Sostanze che poi venivano cedute agli acquirenti in “rave party” pubblicizzati tramite noti social network. Sono purtroppo aumentati più del doppio i dati delle violenze rispetto al 2017. Anche il Comando provinciale dei carabinieri quest’anno si è dotato di una stanza per le audizioni protette. In soli 6 mesi sono state svolte 14 audizioni protette, e ascoltati 14 minori facenti parti delle oltre 115 segnalazioni di violenza giunte al Comando. Tra le operazioni di servizio da ricordare: l’Operazione “Brother”, coordinata dalla Procura di Trapani, che ha visto l’arresto di 3 persone e deferite in stato di libertà altre 7, tutte ritenute responsabili, a vario titolo, di“omessa comunicazione di variazioni patrimoniali per soggetti condannati per il delitto di associazione mafiosa, fittizia intestazione di beni in concorso, bancarotta fraudolenta in concorso e emissione di fatture per operazioni inesistenti”. L’arresto per il tentato omicidio di Antonino Mistretta a Marsala, l’arresto per l’omicidio di Fabio D’Aguanno, l’arresto delle tre persone che nel gennaio del 2018 avevano messo a segno il furto della cassaforte del Comune di Trapani., con all’interno 3mila euro in contanti e numerose carte di identità in bianco. I Carabinieri sono poi un’importante componente del sistema di protezione civile, in caso di calamità naturali e proprio loro si sono distinti in situazioni di particolare emergenza. A gennaio il prezioso e tempestivo intervento di una pattuglia ha salvato, con non poche difficoltà nella zona di Erice un anziano agricoltore finito sotto il trattore sul quale stava lavorando. A novembre invece una pattuglia della Stazione di Mazara ha messo in salvo, assieme ai Vigili del Fuoco, un nucleo familiare che si era rifugiato sul tetto della propria abitazione dopo l’esondazione del fiume Mazaro. Da ricordare infine che l’Arma dei Carabinieri procede per l’80% dei reati, “questo vuole dire che c’è fiducia tra cittadino e Arma – ha concluso il colonnello Vitagliano – e noi su questo intendiamo lavorare. Il cittadino continua a vedere nella caserma dei Carabinieri un punto dove andare per trovare attenzione. Per noi è un dato di grande soddisfazione”.