Il Ministro della Difesa Elisabetta Trenta ha concluso questo pomeriggio la sua visita a Palermo con l’incontro presso il comando Legione dei Carabinieri di Sicilia in corso Vittorio Emanuele. La Ministra Trenta dal Parlamento Regionale, in cui ha incontrato il Presidente della Regione Nello Musumeci e il Presidente dell’Ars Gianfranco Micciché, ha raggiunto il comando regionale dei Carabinieri accolta dal Generale Giovanni Cataldo e dal Colonnello Antonio Di Stasio.
Dopo la visita interna, si è soffermata davanti al busto in memoria del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, a cui è intitolata la caserma. Poi la foto di rito nel cortile interno. Su Dalla Chiesa ha affermato: “La sua lotta al terrorismo, a Cosa Nostra, il suo profondo senso dello Stato e di giustizia restano scolpiti nella nostra memoria. Un esempio, un orgoglio, per ognuno di noi”.
La Ministra non ha rilasciato interviste o dichiarazioni ai giornalisti presenti, ma durante il breve discorso ai carabinieri ha affermato: “Saluto il Generale Giovanni Cataldo e tutti i Carabinieri, uomini e donne, che operano nell’ambito della Legione Carabinieri Sicilia. Voglio, innanzitutto, esprimervi il mio personale ringraziamento per il vostro impegno quotidiano finalizzato al mantenimento e all’incremento dei livelli di sicurezza e di legalità in un territorio così difficile, come peraltro dimostrano i recenti brillanti risultati conseguiti con le ultime operazioni di servizio. Cito soltanto l’imponente operazione antimafia che ha portato poco più di un mese fa – ha sottolineato la Ministra Trenta – all’emissione di 46 fermi, tra cui il presunto erede del boss Totò Riina e altri componenti della nuova Commissione provinciale di Cosa nostra. L’importante risultato è stato frutto di lunghe e diverse attività d’indagine e di convergenze investigative, condotte in stretta sinergia con la magistratura, cui rinnovo il mio sentito grazie per il coordinamento e lo sforzo profusi. Voglio, altresì, portarvi testimonianza dell’apprezzamento da sempre riscosso dall’Arma in Sicilia, frutto di consolidamento nelle coscienze dei cittadini, maturato nel corso degli anni per l’impegno silenzioso, quotidiano e costante di tutti i carabinieri, nelle grandi e piccole realtà territoriali. La figura del carabiniere in Sicilia, forse più che in altre aree dell’Italia, riscuote l’apprezzamento delle popolazioni per la sua opera e per la vicinanza di ogni militare alla cittadinanza, nel rispetto di tutti, dal più debole al più importante. Sappiamo tutti che la sicurezza è un bene primario e prezioso e che non può essere affermata solo con l’azione delle forze dell’ordine e della Magistratura.
Per conseguirla – ha aggiunto – è necessaria un’azione sinergica di tutte le componenti statali, Enti Pubblici, sindacati, associazioni ed anche, di quell’esercito di persone perbene che costituisce la stragrande maggioranza della gente siciliana. E’ importante il senso della responsabilità dei cittadini, occorre – ha concluso- recuperare l’azione delle famiglie e della scuola per l’affermazione di modelli positivi e per la sensibilizzazione sui temi della legalità, nei confronti dei giovani che sono il futuro della nostra società. Tutti devono fare la loro parte. E’ il presupposto per il nostro progresso sociale ed economico”.