L’Associazione Antiracket e Antiusura Alcamese a Mezzojuso a sostegno delle sorelle Napoli

MEZZOJUSO. “Ieri sera siamo andati a Mezzojuso per manifestare la nostra piena vicinanza e solidarietà nei confronti delle sorelle Ina, Anna e Irene Napoli, tre donne coraggiose che hanno denunciato la mafia dei pascoli” – è quanto afferma il Presidente dell’Associazione Antiracket e Antiusura Alcamese Salvatore Di Leonardo che ieri sera, insieme all’ex Presidente Vincenzo Lucchese, si è recato a Mezzojuso, piccolo comune del palermitano, per partecipare alla diretta di “Non è L’Arena” condotta da Massimo Giletti su La7.

Quella di Ina, Anna e Irene è una sfida quotidiana alla mafia delle campagne. Da oltre 10 anni ricevono minacce, intimidazioni e danneggiamenti da chi si vorrebbe appropriare della loro azienda agricola. Attualmente sono in corso delle indagini da parte della magistratura. “Da parte nostra – dichiara il Presidente Di Leonardo – c’è la massima solidarietà nei confronti delle Napoli e di Salvatore Battaglia, il ragazzo a cui hanno incendiato l’auto qualche giorno fa soltanto per aver preso le difese delle tre sorelle”. A fine trasmissione, il Presidente Di Leonardo e Vincenzo Lucchese hanno incontrato le tre sorelle e manifestato il supporto, anche legale, dell’Associazione. “Ieri la piazza di Mezzojuso era semi vuota, poca la partecipazione dei cittadini e delle associazioni del territorio limitrofo. Da mesi – conclude Di Leonardo – siamo in contatto con le sorelle Napoli e disposti a fornire tutto il nostro supporto, anche legale. Non sono sole, noi saremo sempre al loro fianco”.

Presenti in piazza per il collegamento anche l’imprenditore palermitano che ha filmato il suo estorsore Giuseppe Piraino e Giuseppe Ciminnisi, Presidente dell’Associazione Nazionale “i cittadini contro le mafie e la corruzione”, in rappresentanza dei familiari delle vittime innocenti delle mafie.

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Emanuel Butticè. Castellammarese classe 1991, giornalista pubblicista. Laureato in Scienze della Comunicazione per i Media e le Istituzioni all’Università degli Studi di Palermo con una tesi sul rapporto tra “mafia e Chiesa”. Ama viaggiare ma resta aggrappato alla Sicilia con le unghie e con i denti perché convinto che sia più coraggioso restare.