CALATAFIMI. Si è presentato ufficialmente alla città il candidato Sindaco Professore Antonino Accardo. A parlare prima del Professore Accardo l’onorevole Eleonora Lo Curto e l’onorevole Mimmo Turano. Entrambe hanno toccato diversi punti focalizzando l’attenzione sul quanto sia importante fare squadra e sul quanto sia bella ed ancora tanto da valorizzare Calatafimi seppur negli ultimi 12 anni sono stati fatti grandi passi in avanti per la città con importanti finanziamenti arrivati e tanti da anni bloccati ma finalmente in arrivo. Lo Curto e Turano hanno affermato inoltre che le porte delle Regione sono sempre aperte per chi crede in un progetto di sviluppo collettivo e nel fare squadra. Accardo quindi incassa il sostegno dell’Udc.
Il Professore Accardo ha dichiarato: “Da qualche giorno abbiamo messo mano al programma elettorale per portare avanti un programma efficiente, chiaro ma soprattutto realistico e realizzabile. Oggi non è più tempo di grandi proclami, ma di avviare dei progetti realizzabile partendo dalla conoscenza delle vere problematiche e potenzialità del territorio, tenuto conto delle tante risorse a disposizione. Questo significa concretezza e pragmatismo al posto di slogan elettorali che si dimostrano sempre irrealizzabili. Sarà possibile grazie alla forza di chi come noi ci crede ancora, grazie all’esperienza e grazie alla volontà dei numerosi giovani e meno giovani intorno a me disposti a rimboccarsi le maniche per dimostrare coi fatti quello che si può e si deve fare”.
Il Candidato Sindaco Accado si è soffermato, tra le altre cose, sui finanziamenti europei: “In una situazione politico economica Regionale e Nazionale che vede da anni sempre meno risorse stanziate per i Comuni, un canale importantissimo, e fino ad ora non utilizzato al massimo per creare sviluppo e lavoro, è rappresentato dai finanziamenti europei. Da una Europa che è stata sempre brava a prendere è giusto anche ricevere, utilizzando tutti gli strumenti a disposizione per poter attingere dai quei fondi che spesso inspiegabilmente tornano indietro perché non spesi”.