Canile degli orrori

A processo il coordinatore OIPA Trapani. Archiviata querela contro PAE perché il fatto è vero

Cani detenuti all’interno del canile lager di Buseto Palizzolo (Trapani) in condizioni igienico sanitarie pessime, ricoperti di pulci e zecche, malati di gastroenterite e costretti a camminare in un pavimento completamente invaso da escrementi e diarrea. Alcuni reclusi dentro le gabbie senza cibo e con le pedane invase da escrementi e topi morti  Due cani giacevano a terra privi di vita. Uno era già in stato avanzato di decomposizione. Questo è quanto hanno accertato i Carabinieri intervenuti in seguito alla denuncia del Partito Animalista Europeo. Il canile è stato posto sotto sequestro ed i cani trasferiti in strutture  a norma, più accoglienti e molti  adottati. Denunciato il responsabile di fatto della struttura, Vario Alberto, coordinatore provinciale delle Guardie Eco-Zoofile OIPA, rinviato a giudizio il processo è tutt’ora incorso.

 Il Pubblico Ministero Dott. Andrea Tarondo, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trapani aveva disposto il rinvio a giudizio per rispondere del reato ex art. 544 tre c.p. perché “in qualità di Coordinatore Provinciale dell’Associazione delle Guardie Eco-Zoofile O.I.P.A. di Valderice, nonché quale responsabile di fatto della struttura abilitata a canile del comune di Buseto Palizzolo, (in pessime condizioni igienico sanitarie col pavimento invaso da escrementi), per crudeltà e senza necessità, sottoponeva tutti gli animali presenti in detta struttura, (ricoperti di zecche e pulci) a trattamenti che procuravano un danno alla salute degli stessi, cagionando la morte di due esemplari.“

“Le immagini sono scioccanti, si tratta di un vero e proprio canile lager. Chi ha gestito gli animali in questo modo è un criminale senza scrupoli ma il fatto ancora più grave è che il responsabile di tutto questo sia stato il coordinatore provinciale trapanese delle Guardie Eco-Zoofile OIPA. – dichiara il presidente del Partito Animalista Europeo, Stefano Fuccelli – Chi avrebbe dovuto rispettare maggiormente gli animali e che avrebbe dovuto garantire la tutela degli stessi in virtù dell’incarico ricoperto di fatto si è macchiato di questo reato. Incredibilmente il presidente e rappresentante legale della OIPA ITALIA ONLUS, Massimo Comparotto, anziché denunciare anch’esso il coordinatore provinciale ha preferito querelare per diffamazione il PAE negando addirittura che il medesimo coordinatore provinciale svolgesse alcuna attività per conto o nell’interesse dell’Oipa. Lo stesso Comparotto ha affermato inoltre di avere subito danni patrimoniali di 25.000 euro a causa delle accuse indicate nella nota su Facebook “ONLUSsiani, le associazioni che lucrano sulla pelle degli animali” , articolate con lo scopo precipuo di ottenere un indebito vantaggio patrimoniale consistente nel dirottare in favore del Pae le donazioni del 5×1000, ignorando però che i partiti politici sono esclusi dai soggetti che possono fruire di tale misura di sussidiarietà fiscale. Adesso, con Ordinanza n.35614/2017 R.G.N.R. e n.20929/2018 R.G.G.I.P. depositata nella cancelleria del Tribunale di Milano in data 13 febbraio 2019, il Giudice per le indagini preliminari dott.ssa Marchiondelli ha integralmente condiviso le argomentazioni articolate dal Pubblico Ministero nella richiesta di archiviazione ed, in seguito all’opposizione del presidente dell’Oipa, ha ordinato l’archiviazione. – conclude Fuccelli – Il Giudice ha confermato che il contenuto della nota del Pae ONLUSsiani nella fattispecie corrisponde a verità, non avevamo dubbi ma adesso è certificato anche dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Milano e dallo stesso Tribunale. Mi auguro che il presidente e rappresentante legale Oipa Italia Onlus, Massimo Comparotto, non abbia utilizzato soldi delle donazioni per affrontare le spese legali e processuali per una causa che nulla a che vedere con la tutela degli animali”.

fonte agenpress.it