“Anno Zero” davanti al gup

Sono 33 gli indagati del blitz antimafia dello scorso aprile per i quali la Procura antimafia di Palermo ha chiesto il processo

Il tempo di cominciare e poi rinviare al 7 marzo prossimo. Davanti al gup del Tribunale di Palermo, giudice Cristina Lo Bue, sono comparsi i legali e alcuni degli indagati del blitz antimafia “Anno Zero” che lo scorso anno condusse ad una serie di arresti tra i mandamenti mafiosi della provincia di Trapani. La Procura antimafia di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio di Giuseppe e Nicola Accardo, Rosario e Gaspare Allegra, Maria Letizia Asaro, Giuseppe Paolo Bongiorno, Vito Bono, Marco Buffa, Carlo Cattaneo, Gaspare Como, Tommaso Giuseppe Crispino, Filippo Dell’Aquila, Bruno Giacalone, Lillo Giambalvo, angelo Greco, Calogero Guarino, Vincenzo La Cascia, Carlo Lanzetta, Giovanni Mattarella, Dario Messina, Leonardo Milazzo, Giuseppe Orlando, Anna Maria Orlando, Giuseppe Rizzuto, Nicola Scaminaci, Vittorio Signorello, Bartolomeo e Giuseppe Tilotta, Antonino Triolo, Mario Tripoli, Raffaele “Cino” Urso, Andrea Valenti. C’è anche il boss latitante Matteo Messina Denaro tra gli indagati nella richiesta di rinvio a giudizio, ma per lui il gup ha già stabilito per il suo stato di latitanza la sospensione del processo e il rinvio dell’udienza al 19 febbraio 2020. Stralcio invece per la posizione di Bartolomeo Tilotta, in questo caso le carte sono tornate al vaglio della Procura. Nell’udienza di stamane si sono costituite come parti offese, l’ex consigliere comunale di Castelvetrano Pasquale Calamia, e le associazioni “La Verità Vive”, “Antiracket” di Trapani e Alcamo, Confindustria, Centro Studi “Pio La Torre”, e il Comune di Castelvetrano. Il gup deciderà le ammissioni alla prossima udienza. L’operazione antimafia “Anno Zero” colpì pesantemente Cosa nostra trapanese e affermò il controllo in mano al boss Messina Denaro, Tra gli arrestati ci furono due suoi cognati, Gaspare Como e Rosario Allegra. Il blitz fu condotto contestualmente da Polizia, Carabinieri, e Dia, furono 22 gli arrestati, ma all’esito delle indagini il numero degli indagati è aumentato.

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Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.