Contro il nuovo esame di maturità
di Giulia Giacalone
Anche a Trapani e a Mazara del Vallo gli studenti sono scesi in piazza, così come nelle altre 50 città italiane. I motivi della protesta riguardano in prima istanza la nuova modalità dell’esame di maturità e in particolar modo la nuova struttura del colloquio che prevede la sostituzione della tesina con il “gioco” delle tre buste. A parlare di seguito è Alfonso Scandariato, Calatafimese rappresentante dell’istituto Industriale di Trapani:
“Noi studenti siciliani abbiamo deciso di scendere in piazza per protestare, non solo nei confronti del nuovo esame di maturità, ma anche contro i mancati investimenti alle scuole e per rinnovare ancora una volta l’esigenza di una Legge Regionale per il diritto allo studio. Una questione che ci stimola ancora di più ad alzare la voce e a dire basta a tutto ciò sono le dichiarazioni dell’attuale Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti che ha affermato esplicitamente che al sud non c’è bisogno di fondi bensì di lavoro e tanto impegno.
La storia della scuola degli ultimi anni è stato il susseguirsi di riforme che hanno indebolito sempre più il sistema scolastico e a pagarne lo scotto siamo soprattutto noi studenti, sempre più impreparati alla vita. D’altronde gestire una generazione di ignoranti è nettamente più facile. Noi giovani rappresentiamo il futuro di questo Paese, siamo i cittadini e i lavoratori del domani, dovremmo essere al centro dell’attenzione politica di tutta Italia e invece da anni siamo quasi privi di tutti quei diritti che dovrebbero essere a noi fondamentali.
Per questo motivo il giorno 22 Febbraio è una data significativa per scendere in piazza e alzare la voce per dire di no ad un sistema che ha deciso di metterci all’ultimo quando invece siamo i protagonisti del domani.
Se non siamo uniti e compatti, se non alziamo la voce e non combattiamo per qualcosa che dovrebbe spettarci di diritto nessuno ci ascolterà mai. Cambiare è possibile, dipende da noi!”