La Uil interviene a proposito dei micro telefonini trovati in carcere
Sul ritrovamento dei 4 micro cellulari da parte degli agenti della polizia penitenziaria del carcere Pietro Cerulli, interviene con una nota anche il segretario generale della Uilpa Sicilia Gioacchino Veneziano. “Mentre il Governo ci riempie di proclami e di slogan, la polizia penitenziaria di Trapani, al quale va un plauso per il lavoro svolto, con quasi 100 unità in meno, sventa un clamoroso tentativo di intrusione di 4 telefonini tramite ingerimento orale. Gradiremmo un vero impegno verso questo apparato dello Stato e non solo parole”. E poi Veneziano prosegue “A Trapani sono rinchiusi 600 detenuti, e la carenza di oltre 80 unità rende tutto più difficile, ma il personale non ha mai abdicato a garantire ordine, sicurezza e trattamento all’interno e all’esterno del carcere Pietro Cerulli, per questo non riusciamo a capire cosa aspettano Alfonso Bonafede (ministro della Giustizia) e Francesco Basentini (direttore del Dap) a dare dopo le parole le risposte che si aspettano i sindacati che rappresentano i poliziotti penitenziari”. “Non possiamo – insiste ancora Veneziano – agire nell’ordinarietà perché la tecnologia messa in campo dai detenuti in tema di occultamento di oggetti consentiti ha superato da un bel pezzo i mezzi e le norme obsolete che l’amministrazione penitenziaria mette a disposizione al personale di polizia per contrastarne l’introduzione”.