TRAPANI. È stato inaugurato ieri mattina il murales con il volto del Prefetto Fulvio Sodano nella sede della Calcestruzzi Ericina Libera. L’impianto di calcestruzzi è “figlio” del Prefetto Sodano, morto prematuramente a causa di una malattia nel 2014. Fu proprio lui a salvarla dopo la confisca definitiva al boss Vincenzo Virga avvenuta negli anni duemila. Oggi la calcestruzzi è gestita da una cooperativa degli stessi lavoratori, un vero esempio di riutilizzo di beni confiscati.
Ieri mattina, in occasione dell’iniziativa “Parole, note e…” in occasione dell’anniversario della nascita di Sodano, alla presenza dei familiari del Prefetto Sodano, delle autorità civili, militari e religiose, è stato scoperto il murale realizzato dagli studenti del liceo artistico e del magistrale accompagnata dalla fanfara del 6° reggimento dei Bersaglieri di Trapani.
Nel pomeriggio la manifestazione è proseguita all’Auditorium Sant’Agostino con la presentazione del libro “L’impresa grigia” della professoressa Stefania Pellegrini, docente all’Università degli Studi di Bologna e direttore del Master in gestione e riutilizzo di beni confiscati alle mafie intitolato a “Pio La Torre”. Tra i relatori, oltre a Stefania Pellegrini, il giornalista Sandro Ruotolo, il presidente della Calcestruzzi Ericina Libera Giacomo Messina, il giornalista e direttore di Alqamah.t Rino Giacalone, Salvatore Inguì referente di Libera Trapani.
“Un riconoscimento forse tardivo, ma necessario per rinnovare la memoria e l’impegno del Prefetto Sodano. – ha affermato il giornalista Rino Giacalone – Oggi abbiamo una mafia che non ha più bisogno di imporsi con la violenza, è l’imprenditoria che bussa alla porta dei mafiosi. È un sistema nato nella nostra provincia. Lo abbiamo visto anche dai recentissimi fatti di cronaca”.
“Quello della calcestruzzi Ericina – ha affermato il Prefetto Darco Pellos – è un percorso di legalità importante per il territorio. L’Associazione Libera è sempre stata dalla stessa parte. Oggi sono onorato di ricoprire il ruolo che fu di Sodano, uomo di Stato e grande esempio per me e le future generazioni.” Pellos ha inoltre elencato i prossimi impegni per il territorio che potrebbero far gola alla mafia e quindi da tenere sotto controllo, cioè gli appalti per i lavori per l’autostrada di Mazara del Vallo, Marsala e i collegamenti per l’aeroporto di Birgi.
“Non esiste una ricetta per sconfiggere la mafia, – ha aggiunto il referente di Libera Trapani Salvatore Inguì – è sempre stata borghese e violenza. Cambiano i sistemi, i modi, ma non la sua natura. Per questo motivo credo sia ancora oggi importante contrastarla negandole il consenso. Prima di tutto dobbiamo sconfiggere il voto di scambio politico-mafioso, che in questa terra è ancora presente e determinante. Le cose però stanno cambiando, per questo motivo credo che non dobbiamo costruire muri per dividere, ma muri per sostenere. Non divisione, ma condivisione. Era il messaggio di Fulvio Sodano: sinergia tra Stato e società civile.”
Il giornalista Sandro Ruotolo ha sottolineato l’estrema attualità dei temi trattati nel libro della professoressa Pellegrini: “Si è ribaltato tutto, sono proprio i professionisti a rivolgersi ai mafiosi: avvocati, geometri, ingegneri, commercialisti, esperti di finanza. In tempi di recessione economica la mafia ha tanta liquidità. Qui a Trapani era così anche negli anni ‘80” e ora che stanno per arrivare i fondi pubblici per le grandi opere, bisogna tenere gli occhi aperti. Quello che manca – ha sottolineato Ruotolo – è un pentito di Stato, perché non basta mettere da parte un politico colluso se poi ci sono soggetti deviati in ruoli apicali”.
“Oggi molti professionisti si servono della mafia, e sono addirittura onorati di poterli ricevere nei propri studi, su tutti ricordo la vicenda della professionista bolognese che riceveva il boss Grande Aracri. Dal più grande processo alla mafia del Nord Italia “Aemilia”, emerge proprio questo. Una mafia – ha sottolineato la professoressa Pellegrini – che qualche pentito ha definito anche 5.0. Infatti parla la lingua dei bitcoin, delle cripto valute, ma che nello stesso tempo resta aggrappata alle tradizioni, come le case presenti al nord per i riti di affiliazione della ‘ndrangheta. Chiaramente bisogna distinguere per non confondere, per questo non colpevolizzo tutti i professionisti, ma una riflessione è bisogna farla anche con gli ordini professionali. È quindi una mafia mercatistica, illegale per il codice penale, ma legale per la finanza. Soldi, affari, sono linfa vitale per i mercati”. Il libro oltre ad essere un lavoro giuridico-sociolgico è anche una denuncia.
A chiusura dell’incontro, con gli intermezzi musicali dagli studenti del conservatorio musicale “Scontrino”, anche il ricordo del figlio e della moglie del Prefetto Sodano. Dall’aula l’abbraccio collettivo ai familiari del Prefetto diventato cittadini onorario della città. Occhi lucidi e lunghi applausi per il prefetto indimenticabile, in una città per troppo tempo smemorata con i giusti e con gli uomini migliori.