Il presidente della Commissione nazionale antimafia a Trapani e Castelvetrano
La commissione nazionale antimafia pare pronta a interessarsi delle candidature per le prossime elezioni amministrative a Castelvetrano. In altre parole l’acquisizione delle liste dei candidati per sottoporle a verifica. Lo ha detto il presidente Nicola Morra , giunto stamane a Trapani e che in queste ore sta continuando la sua missione proprio nel centro belicino dove si voterà a fine mese. Il Comune di Castelvetrano nel 2017 è stato sciolto, a ridosso del rinnovo amministrativo, per inquinamento mafioso, dopo due anni la città torna al voto, all’indomani però di una indagine della Procura di Trapani che ha fatto scoprire l’esistenza di una loggia segreta guidata da un ex deputato regionale, Giovanni Lo Sciuto. L’attuale commissario straordinario, prefetto Caccamo, nei giorni scorsi ha però indicato la presenza di candidati in alcune liste che sarebbero in continuità con gli ambienti politici toccati dall’indagine. Alla domanda se la Commissione nazionale antimafia acquisirà le liste, il presidente Morra ha risposto che “la commissione sarà attenta”. Non ha dato conferma dell’acquisizione delle liste ma questa sembra la strada tracciata, incontrando i giornalisti Morra ha rimarcato inoltre che c’è un codice etico che va migliorato ma intanto bisogna verificare il suo rispetto. Un pericolo ravvisato da Morra quello della proliferazione di liste civiche, “sono specchietti per le allodole” le ha definite “gli elettori dovrebbero stare più attenti e smettere di dare fiducia a chi non la merita”. Il presidente della commissione antimafia Nicola Morra è arrivato stamane in prefettura a Trapani assieme al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Vincenzo Santangelo e all’on. Piera Aiello, la “testimone di giustizia” eletta in Parlamento e membro della stessa commissione nazionale antimafia. Una delegazione tutta composta da parlamentari 5 Stelle. In prefettura il presidente Morra ha incontrato il prefetto Ricciardi, i vertici di Polizia, questore Sanfilippo, Carabinieri, colonnello Vitagliano, della Finanza, colonnello Pilerci, e della Dia, colonnello Lo Pane, nonchè i vertici dei Palazzi di Giustizia Trapani e Marsala, tra questi i procuratori Morvillo, Agnello e il marsalese Pantaleo e i giudici Genna e Cavasino. Morra ha raccolto da magistrati e forze dell’ordine lo stato della lotta alla criminalità mafiosa in provincia, alla luce anche delle ultime indagini. Una in particolare ha messo in evidenza l’infiltrazione mafiosa nel territorio di Campobello di Mazara dove non è escluso che potrebbero scattare i provvedimenti di accesso. Anche su questo tema Morra ha interloquito con prefetto, magistrati e forze dell’ordine. “Trapani è una realtà dove la lotta alla mafia è efficace ed efficiente nell’aggredire il fenomeno mafioso, ragioneremo sui dati raccolti e non abbiamo alcun pregiudizio a riprendere il lavoro della precedente commissione a proposito di mafia e massoneria ma anche relativamente all’aggressione dei beni mafiosi”.
Comunicato della Prefettura di Trapani:
“Il sen. Nicola Morra, Presidente della Commissione Parlamentare antimafia ha incontrato questa mattina il Prefetto Tommaso Ricciardi, i rappresentanti dei Tribunali e delle Procure di Trapani e Marsala, nonché i vertici provinciali delle Forze di Polizia.
Alla riunione erano presenti anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, sen. Maurizio Santangelo e l’on. Piera Aiello, componente della suddetta Commissione.
Nel corso dell’incontro sono stati affrontati vari argomenti fra i quali, la gestione dei beni confiscati, le informazioni antimafia, i controlli sull’associazionismo, le problematiche connesse all’amministrazione degli Enti locali con particolare riferimento alle gestioni commissariali in caso di scioglimento conseguente a fenomeni di infiltrazione e di condizionamento di tipo mafioso.
È stata altresì sottolineata l’importanza del massimo raccordo fra le Istituzioni impegnate sul fronte comune del contrasto alla criminalità organizzata ed alla affermazione del principio di legalità, come dimostrano gli ottimi risultati conseguiti con le recenti operazioni di polizia giudiziaria”.