La Consulta regionale siciliana, ideata dal messinese Alessandro Magistro, 27 anni, attuale presidente della Consulta dei Nebrodi, non sta vivendo momenti felici, specialmente dopo l’elezione avvenuta l’8 aprile 2019, alla quale non hanno partecipato cinque province. Il perché era evidente da un comunicato prima della Consulta alcamese, nel quale si evidenziava, che pur riconoscendo l’importanza del progetto, c’erano motivazioni che non permettevano la presenza alle elezioni, poi a rinforzare la dose critica un Comunicato congiunto delle Consulte provinciali di Trapani, Palermo, Siracusa, Caltanissetta e Catania, nel quale si evidenziava un passaggio esplicativo: “Abbiamo deciso di non partecipare alle elezioni eppure si è insediata, con la pretesa di rappresentarci, una federazione privata e partitica, senza che ci sia alcun programma di legge o delibera dal governo né dall’Assemblea regionale. Tutto ciò è intollerabile”.
Di parere diverso il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, che, come leggiamo su Repubblica.it, dichiara: “La nuova istituzione di un gruppo di giovani provenienti da sette province diverse mi ha fatto subito credere in un progetto chiaro per le nuove generazioni – dice – Io mi faccio coinvolgere da cose positive. Le porte dell’Ars sono aperte a tutti. Sicuramente tutto è perfettibile e non ci sono spazi per polemiche sterili. Sono certo – conclude Miccichè – che chi vorrà aderire a un progetto così importante potrà farne parte senza se e senza ma. Chi non ha partecipato, se lo vuole, lo potrà fare in futuro”.