I giovani di Friday For Future in piazza simulando la morte per far capire che il tempo sta scadendo, quello necessario per salvare la terra
“Dissimulare di essere morti per far capire che il tempo sta scadendo e abbiamo bisogno di agire”, una frase detta con enfasi perché è chiara la voglia di agire per vedere all’orizzonte un futuro migliore, o in sintesi un futuro, questa la sensazione a queste parole di uno dei giovani che ieri pomeriggio sono scesi in piazza per denunciare con forza, ancora una volta, che l’inquinamento, la questione emergenziale che investe i rifiuti devono essere risolti ora, perché domani potrebbe essere tardi. Il perché delle proteste si potrebbero riassumere in una dichiarazione di Marco Pitò, del Friday For Future: “siamo in tantissimi e soprattutto giovani e giovanissimi che non hanno la possibilità di votare quindi hanno la necessità di protestare per farsi sentire“.
Un argomento cruciale anche in questa manifestazione, è stata l’emergenza rifiuti, “un’emergenza che perdura da vent’anni, che però non è stata trattata come tale, infatti la plastica non è stata bandita in tutti i locali, nei lidi al mare, soprattutto in Sicilia in questa fantastica terra“, un’emergenza che vede “entrare la mafia all’interno alla gestione del sistema dei rifiuti e ricevere soldi che derivano dalle nostre tasse” e infine è stata sottolineata la vicenda impianto di compostaggio a Calatafimi, un progetto che era fermo, poi tolto dagli impianti finanziabili e ora invece ritornato ad essere finanziabile, quindi una storia quantomeno bizzarra, così qualcuno si è chiesto: ma non è che il problema sta nel dove è situato il terreno, in un bene confiscato alla mafia?