ALCAMO. Non sono bastati i 23 post sul profilo Facebook del Sindaco Domenico Surdi (M5s), in merito alla festa di Maria Santissima dei Miracoli di Alcamo (il Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, per Santa Rosalia ne aveva pubblicato più sobriamente uno) a superare le continue difficoltà che negli ultimi anni il Comune di Alcamo si trova ad affrontare.
Oltre alle solite criticità, in merito all’approvvigionamento dell’acqua pubblica, e ai continui guasti sulla rete idrica, un’ altra emergenza riguarda la gestione dei rifiuti. Quest’ultima, con l’amministrazione Surdi, è andata progressivamente a degenerare, offrendo un servizio sempre peggiore e una tassa sui rifiuti a carico dei cittadini sempre più alta. E’ sotto gli occhi di tutti lo stato di sporcizia delle strade cittadine e del litorale di Alcamo Marina, oltre al concreto rischio di non avere nessuna ditta disponibile ad effettuare il servizio (a meno che non venga concessa una proroga a quella attuale) in prossimità della scadenza di contratto per il servizio di raccolta.
Anche la viabilità e lo stato delle strade cittadine non sembrano godere di ottima salute, buche da far invidia al Comune di Roma e verde pubblico ai minimi termini. Parchi, ville, aiuole e cimitero comunale sono un lampante esempio. Altra questione lasciata in totale imbarbarimento riguarda gli impianti sportivi. Nei giorni scorsi è emerso lo stato attuale dello Stadio Lelio Catella: campo in condizioni pessime e servizi accessori in stato di abbandono. Per non parlare del Palasport Vincenzo D’Angelo, struttura ceduta dalla Provincia di Trapani al Comune di Alcamo, in totale decadimento. L’elenco potrebbe essere ancora molto lungo: la situazione dei precari comunali, lo stato delle scuole (vedi Allmayer e altri istituti), le politiche di riqualificazione per il Monte Bonifato e via continuando.
Una carrellata di servizi primari che il Comune di Alcamo ha visto peggiorare drasticamente, disattendendo di fatto quello che veniva detto dagli attuali amministratori del M5s nella campagna elettorale del 2016.
Situazione ben più grave se aggiungiamo che, ad oggi, oltre ad un cedimento totale dei servizi primari cittadini, c’è l’assenza di prospettive di sviluppo e di visione futura della città. Nessun programma ben definibile all’orizzonte su vari aspetti: politiche del lavoro, di welfare, ambientali, culturali e di sviluppo generale della città.
L’amministrazione grillina ha l’obbligo, non solo nei confronti dei propri elettori, di invertire decisamente la rotta se non vuole passare alla memoria collettiva come la miglior amministrazione negli intenti, ma la peggiore nei fatti.