I ragazzi eritrei che studiano l’italiano, ma che non avranno il visto per motivi di studio per raggiungere il nostro Paese
Siamo ad Asmara, capitale dell’Eritrea. Si sono conclusi da poche settimane gli esami di Stato “di maturità” per i 66 studenti eritrei che frequentano una delle tante scuole statali italiane nel mondo. Prove scritte e prove orali rigorosamente in italiano. Asmara è famosa per il suo stile architettonico coloniale italiano, come ad esempio la cattedrale di San Giuseppe. L’Eritrea è stata una storica colonia italiana, con la maggior presenza di italiani rispetto alle altre colonie africane. Nel censimento del 1939 solo ad Asmara furono censiti 53.000 Italiani su una popolazione totale di 98.000 abitanti. Oggi la presenza italiana è drasticamente diminuita, ma resta ancora forte il legame culturale tra i due Paesi. Il Ministero degli Esteri Italiano ha 8 scuole statali e circa 50 scuole paritarie nel mondo. Oltre a queste esistono tantissime scuole straniere in cui si studia l’italiano, quarta lingua più studiata al mondo.
Ad Asmara gli studenti di età compresa tra i 17 e i 19 anni studiano la lingua e frequentano tre indirizzi: scientifico, geometra e ragioneria. Quest’anno a vigilare sugli esami di Stato un dirigente scolastico siciliano, Giuseppe Lo Porto, per molti anni dirigente in istituti della provincia di Palermo e successivamente a Castellammare del Golfo. Da anni ormai si occupa di diplomazia culturale come Dirigente dell’Ufficio Istruzione presso il Consolato Generale d’Italia a Mosca (Russia), per conto del Ministero degli Esteri. Quest’anno ha avuto l’incarico come dirigente nella commissione d’esame per le scuole superiori ad Asmara, ovvero controllare che tutte le operazioni d’esame si svolgessero in maniera corretta.
“Quella di Asmara (come in molte altre città nel mondo) è una scuola italiane che segue gli stessi programmi di studio delle nostre scuole e rilascia diplomi italiani. – racconta Lo Porto ad Alqamah.it – L’Eritrea purtroppo è l’unico Stato africano che non permette ai propri giovani di andare all’estero. Il problema è proprio che nessuno può dialogare con il governo eritreo e questo crea gravi danni ai ragazzi. Questa situazione dura ormai da molti anni. L’unica alternativa per i ragazzi è la “fuga” attraverso l’Etiopia. Moltissimi studenti Eritrei vorrebbero studiare in Italia, ma non otterranno mai il visto, a causa dell’alto pericolo di fuga dei ragazzi. Nella mia esperienza in Africa – aggiunge – ho conosciuto tanti ragazzi egiziani ed etiopi che hanno continuato gli studi da noi con grande successo.”
Purtroppo i ragazzi eritrei non hanno molte possibilità di far sentire le loro lamentele o di chiedere più diritti a causa del forte rischio di essere perseguitati. Inoltre, per tutti loro, c’è il servizio militare e civile obbligatorio dopo la scuola e nessuno sa quanto può durare. “Uno, cinque, dieci o anche venti anni” – sottolinea il Prof. Giuseppe Lo Porto.
Si tratta, quindi, di studenti, maturandi, con il sogno di studiare e approfondire non solo la conoscenza della lingua italiana, ma anche la cultura e le tradizioni. Purtroppo non sarà concessa loro questa possibilità. Per l’Eritrea i visti per motivi di studio rappresentano un pericolo concreto di fuga per i suoi ragazzi. Senza un accordo tecnico tra i due Paesi, un tempo molto vicini, si continuerà a limitare i sogni dei tanti bambini e ragazzi che vorrebbero approfondire quello che fino ad oggi hanno studiato soltanto sui libri.