Domenica sera 28 luglio, a Castellammare del Golfo, si svolgerà un corteo funebre, promosso dalle ragazze e dai ragazzi delle associazioni Fridays For Future e Extinction Rebellion, per commemorare il nostro futuro.
La processione, con inizio ore 22, si snoderà da Piazza Petrolo alla Marina, attraversando il Centro cittadino.
«Questa domenica sera – dichiarano gli organizzatori – piangeremo le vite che abbiamo perso, stiamo perdendo e continuiamo a perdere. Lo faremo come siamo soliti commemorare i nostri cari e lo faremo per una ricorrenza particolare: l’Overshoot Day, ossia il giorno in cui abbiamo consumato tutte le risorse che la terra è in grado di riprodurre in un anno. Ogni anno questo giorno arriva sempre prima; stiamo vivendo sfruttando le risorse come se avessimo 1,7 pianeti quando invece la Terra è una sola».
«Lo faremo – prosegue il comunicato dei giovani di Fridays For Future e Extinction Rebellion – perché amiamo questo mondo, ci spezza il cuore vederlo devastato, guardare così tante persone e animali in tutto il mondo morire, sapere che questo accadrà presto ai nostri figli se non cambia nulla».
«Lo faremo – ammoniscono – perché siamo consapevoli di essere nel pieno della sesta estinzione di massa e di aver distrutto il 60% della vita sulla terra dal 1970 ad oggi».
Gli scienziati da tempo annunciano quale sarà il destino del nostro futuro se non avverranno cambiamenti rapidi e radicali. «E’ necessaria un’inversione di tendenza globale e noi saremo lì per esigerla», dichiarano i manifestanti.
«Altrimenti chi racconterà alle future generazioni cosa sono le api? Che rumore fanno? Come apparivano i fiori in primavera? O com’era sentire il colore verde sotto i nostri piedi? Con che coraggio guarderemo negli occhi i nostri figli e nipoti? Il collasso climatico ed ecologico riguarda tutte e tutti. Per questo, tutti siamo chiamati a partecipare, insieme», conclude il comunicato di Fridays For Future e Extinction Rebellion.
“La situazione insomma è grave e, purtroppo, non tutti hanno la consapevolezza di quanto lo sia. Le autorità scientifiche, però, assicurano che c’è ancora tempo, seppur pochissimo, per cambiare: c’è ancora speranza. Dobbiamo agire ora, prima che sia troppo tardi”.