Al Sud si prospetta la recessione ed è in atto lo spopolamento, lo Svimez (Associazione per lo sviluppo dell’industria del Mezzogiorno) disegna una situazione allarmante che vede sempre più in declino il Sud Italia. Il confronto con il Centro Nord Italia non regge, ma il rapporto non è solo un’analisi, ma un campanello di allarme per le classi dirigenti del Paese.
Nello specifico il rapporto, come da comunicato Svimez, disegna un panorama che va da “un triennio 2015-2017 di (pur debole) ripresa del Mezzogiorno” ad un allargarsi della “forbice con il Centro-Nord. Tengono solo gli investimenti in costruzioni, crollano quelli in macchinari e attrezzature. Prosegue il declino dei consumi della P.A. e degli investimenti pubblici. Al Mezzogiorno mancano quasi 3 milioni di posti di lavoro per colmare il gap occupazionale col Centro-Nord. Il dramma maggiore è l’emigrazione verso il Centro-Nord e l’estero. I diritti di cittadinanza limitati al Sud. Forte disomogeneità tra le regioni meridionali: nel 2018 Abruzzo, Puglia e Sardegna registrano il più alto tasso di sviluppo”. Un panorama desolante.
Di tutto questo abbiamo parlato con il Prof. Pietro Massimo Busetta, Consigliere Svimez, anche per andare più nel dettaglio e per analizzare colpe o meno delle classi dirigenti nazionali e non.