Anziana raggirata e impoverita

Castellammare del Golfo: la donna vittima dapprima di una procuratrice speciale e poi della sua badante. Conti correnti prosciugati

Nel tempo un’anziana possidente di Castellammare del Golfo, V.G., ultra ottantenne,  è stata come una spugna nelle mani dapprima di una avvocatessa nominata suo procuratore generale e poi della propria badante. Del caso si sono occupati gli investigatori della sezione di p.g. della Guardia di Finanza, in una doppia inchiesta, indagini parallele. A novembre scorso c’è stato il rinvio a giudizio dell’avvocatessa Tiziana Di Gregorio, processo ancora in corso, adesso è scattato un nuovo, doppio rinvio a giudizio. Per nulla preoccupati dell’indagine delle Fiamme Gialle, Emanuela D’Anna, badante dell’anziana, e il marito, Salvatore Sclafani – fattosi nominare procuratore generale dell’anziana – avrebbero proseguito nel sottrarre denari e beni alla donna, così come avrebbe fatto l’avvocatessa finita sotto processo. Lo scorso luglio, al termine delle nuove indagini, la Procura ha chiesto e ottenuto dal giudice delle udienze preliminari, giudice Antonio Cavasino, il loro rinvio a giudizio per circonvenzione di incapace continuata e appropriazione indebita aggravata e continuata. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Franco Belvisi hanno visto nel tempo la sottoposizione dello Sclafani agli arresti domiciliari, per lui e la moglie ancora oggi vige la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla parte offesa. Approfittando non solo della circostanza che l’anziana non ha parenti prossimi residenti a Castellammare, ma anche delle condizioni fisiche dell’anziana e riusciti a conquistare la sua fiducia, la coppia in maniera spregiudicata ha quasi prosciugato i suoi averi, si sono fatti nominare eredi universali. Secondo le indagini della Finanza Sclafani e sua moglie, Emanuela D’Anna, si sarebbero appropriati di beni per oltre 85 mila euro. Per le Fiamme Gialle dopo il rinvio a giudizio della Di Gregorio, la badante e suo marito sono subentrati nella condotta criminosa contestata già all’ex procuratrice speciale, che si era fatta sottoscrivere polizze vita a suo favore e che avrebbe fatto il “colpo grosso” sottraendo all’anziana quasi 420 mila euro, una parte, 150 mila euro furono recuperati dalle Fiamme Gialle e altri 74 mila furono restituiti dalla stessa avvocatessa. Insomma i conti correnti dell’anziana hanno visto una vera e propria emorragia di contanti e le sue proprietà poco a poco sono state depauperate. La Guardia di Finanza però nelle due indagini parallele è riuscita a ricostruire parte dei movimenti bancari gestiti dalle persone indagate, riuscendo a restituire alla donna parte dei suoi beni. Il prossimo 7 novembre dinanzi al giudice monocratico Caruso comincerà il processo nei confronti di Sclafani e della D’Anna.

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Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.