Il Partito Democratico torna vergine? Forse si 

Ma chi dovrebbe certificare l’eventuale verginità politica ritrovata?  
Ovviamente il M5S che pur di liberarsi della Lega, presenza diventata ormai ingombrante, ha messo da parte sia i pensieri che gli insulti pesanti espressi fino a pochi giorni fa nei confronti del Partito (di Bibbiano) Democratico. Dobbiamo dire che anche il PD ha dovuto ingoiare una pillola, amara, pur di arginare l’avanzata galoppante di una Lega in continua crescita e mettere un freno alla deriva populista che da mesi aleggiava in questo Paese.
All’improvviso ecco arrivare l’errore di valutazione di un Salvini che fino a questo momento non aveva sbagliato quasi nulla. Ma in politica si sa… anche le rocce si sbriciolano dall’oggi al domani. E l’occasione sia per il Partito Democratico che per il M5S è troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire ancora una volta. E allora, come cantava Mary Poppins: “basta un poco di zucchero e la pillola va giù”. Adesso però è importante non stare insieme solo contro l’avanzata del Salvinismo perché altrimenti si rischierebbe di fare più danno che altro, l’anti Berlusconismo “docet”.
Questo Paese non ha bisogno di essere governato a colpi di tweet. Questo Paese ha bisogno di essere governato rimettendo in ordine quelle che sono le priorità degli italiani. Bisogna ripartire dagli investimenti nei settori fondamentali per un Paese civile come: la sanità pubblica, la ricerca, il lavoro, la cultura, l’istruzione e la formazione, il welfare e le famiglie, incoraggiare gli investimenti nella piccola e media impresa. Questi chiaramente sono solo alcuni esempi.
Se nei prossimi mesi il M5S ed il Partito Democratico sapranno costruire un governo su solide fondamenta allora, forse, riusciranno ad arginare il populismo di un uomo solo al comando e avrà avuto anche un senso, agli occhi degli elettori, ingoiare rospi e bocconi amari. Adesso la palla è nelle loro mani e a noi non resta che dire: giocate pure la vostra partita!

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Fulvio Catalanotto nasce in Sicilia, terra, secondo lui, al centro del mondo. Formatore ed esperto dei processi formativi con la passione per la comunicazione e l'informazione. È un ascoltatore cronico di Rosa Balistreri.