Tre siciliani nel Governo Conte Bis, uno conosciuto Bonafede (toscano di adozione) perché già Ministro nel Governo 5 Stelle-Lega, invece meno conosciuti gli altri due, una Nunzia Catalfo con delega al Lavoro e Giuseppe Provenzano con delega al Mezzogiorno.
Il primo famoso anche per la legge spazzacorrotti e anticorruzione, la seconda ha contribuito alla redazione del disegno di legge sul reddito di cittadinanza, il terzo è vice direttore della Svimez che si occupa di politiche per lo sviluppo dell’industria del Mezzogiorno. Tre nomi che fanno sperare non solo la Sicilia, ma l’intero Sud, perché il popolo del Sud sembra aver maturato una cultura dell’unità.
I tre siciliani fanno parte di un Governo che è nato nonostante scontri improvvisi, ritirate e passi avanti, non si può dire certo che il “parto” sia stato semplice, ma ora c’è ed i diretti interessati giurano che durerà fino a fine legislatura, invece dall’opposizione non certo parole tenere nei confronti dell’esecutivo guidato da Conte, già primo ministro nel governo giallo verde fatto cadere dalla venuta meno, improvvisamente, dell’appoggio della Lega, che poi sembrava voler ritornare sui suoi passi, ma ha trovato un muro eretto da Conte e dal Movimento 5 Stelle che si dichiaravano delusi e contrariati, il divorzio quindi è stato definitivo, perché in particolare il M5S dichiarava di non fidarsi più del vecchio alleato di Governo. Il passo successivo è stato l’apertura a coloro che volevano che continuasse un’esperienza di Governo, al fine di evitare problemi al Paese come, per esempio, l’aumento dell’Iva. L’appello è stato raccolto dal Partito Democratico, anche se il suo segretario, Zingaretti, si dichiarava pronto al passaggio elettorale, ma dal quel momento è iniziato un intenso dialogo e una trattativa per dar vita al nuovo Governo e così è stato, sempre a guida Conte.
Non tutti, anche nelle fila dei votanti delle due compagini, sono sicuri della bontà di questa alleanza. Naturalmente contrari Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, che inoltre sembrano impostare in maniera diversa, gli uni dagli altri, l’azione di opposizione, ma questa divisione era prevedibile, perché Salvini, ex Ministro dell’Interno e capo politico della Lega, subito dopo aver fatto cadere il Governo Conte si è diretto a cercar consenso da Silvio Berlusconi, ma a quanto pare la risposta non è stata positiva.
Per concludere e in sintesi i fatti ci dicono di un Movimento 5 Stelle che ha dichiarato di governare con coloro che faranno portare a termine i punti del proprio programma, senza remore di colore politico.
Il Partito Democratico che torna a governare rinnovato nel partito, ma con parlamentari eletti nel periodo renziano, e questi sembra rinascere dando ragione a chi lo giudicava il Berlusconi del Centro Sinistra, più centro che sinistra.
Poi c’è chi ci ha perso di sicuro, cioè Salvini che si ritrova all’opposizione dopo l’esperienza di Ministro. Sempre a destra c’è anche la Meloni con Fratelli d’Italia che guadagna consensi, ma non cifre tali da poter correre da sola, infine c’è Berlusconi che parla come un capo politico di una fazione moderata contro i sovranisti e populisti, dopo tanti anni di impersonare il capo populista.
Un quadro non ben delineato, ma come è opinione di molti commentatori “niente di nuovo nella politica italiana”.