Cassazione: resta in cella l’ex boss Giovanni Brusca
Brusca, che ordinò anche di sequestrare e poi uccidere e sciogliere nell’acido il figlio del pentito Santo Di Matteo, ha già scontato ventitré anni di carcere. Come si diceva, per la Procura Nazionale Antimafia Brusca, si è ravveduto. Forte di questo risultato Brusca ieri rincarava: “I pm sono d’accordo con me”. Dopo ventitré anni di carcere sperava di finire di scontare la pena agli arresti domiciliari.
Brusca è in carcere a Rebibbia. Duro il commento di Maria Falcone, sorella del giudice ucciso con la moglie e la scorta nell’attentato di Capaci: “Resta un personaggio ambiguo, non merita altri benefici. Ricordo ancora che proprio grazie alla collaborazione con la giustizia ha potuto beneficiare di premialità importanti: oltre a evitare l’ergastolo per le decine di omicidi che ha commesso – tra questi cito solo quello del piccolo Giuseppe Di Matteo, strangolato e sciolto nell’acido a 15 anni- ha usufruito di 80 permessi”.