“Iddu” in Mercedes alla stazione di Trapani, l’ultimo mistero su Matteo Messina Denaro

L’operazione “Eden 3” ieri ha smantellato i nuovi traffici di droga tra Marocco, Sicilia, Calabria e la Lombardia. All’ombra di Matteo Messina Denaro, che forse si sarebbe recato alla stazione di Trapani per incontrare qualcuno o per spostarsi. L’ultimo mistero sul fantasma di cosa nostra

TRAPANI. È l’ultimo mistero che gira intorno al super latitante Matteo Messina Denaro. Da quanto emerge dall’operazione di ieri denominata “Eden 3”, che ha permesso di scoprire il ritorno ai vecchi affari della droga della mafia trapanese, il latitante Messina Denaro sarebbe stato a Trapani nel 2015 e si sarebbe recato alla stazione di Trapani, forse per prendere il treno o soltanto per incontrare qualcuno. Oltre 100 carabinieri e finanziari hanno eseguito nella giornata di ieri perquisizioni da nord a sud.

Ritorno ai vecchi affari

Nell’operazione, eseguita dal Gico della Guardia di Finanza, dai Carabinieri del comando provinciale di Trapani e dai Ros di Palermo, emergono gli affari della droga  sull’asse Marocco-Spagna-Sicilia-Calabria-Lombardia tra il 2013 e il 2018. Sono 19 gli indagati. Ad essere intercettati anche alcuni carichi di droga: 180 chili di hashish destinati alle ‘ndrine calabresi, 60 chili destinati al mercato milanese e altri 240 chili di droga sequestrati nel 2013 a Carate Brianza in Lombardia. La droga veniva indicata dagli indagati come “carico da posare” a Milano. A capo di tutto ci sarebbe stato Tamburello Giacomo che avrebbe costituito, diretto, finanziato e organizzato l’associazione partecipando ai singoli delitti rivolti all’importazione di sostanza stupefacente del tipo hashish, prodotta in Marocco e stoccata in Spagna per essere poi trasportata in Sicilia. Il tutto insieme a Antonio Messina, ex avvocato di Campobello, indicato come massone e già condannato insieme a Tamburello Giacomo e Mistretta Nicolò, con sentenza ormai irrevocabile del novembre 2001 emessa dalla Corte d Appello di Palermo per avere partecipato a un associazione armata finalizzata a realizzare traffici di cocaina, eroina e hashish, anch’essa con base operativa a Campobello di Mazara.

Iddu e l’ultimo mistero

Ma l’operazione “Eden 3”, oltre ai “nuovi vecchi” affari legati alla droga all’ombra del latitante Matteo Messina Denaro, ci rivela un altro mistero legato alla presenza del fantasma nel territorio. Circostanza già emersa in altre operazioni che negli ultimi anni hanno fatto terra bruciata intorno ai familiari della primula rossa della mafia siciliana, l’ultimo dei padrini rimasti in libertà.

Nel corso di un’intercettazione tra gli indagati Messina Antonio e il palermitano Fidanzati Giuseppe,  uno dei figli del deceduto boss dell’Acquasanta Gaetano Fidanzati, è emerso un particolare interessante per gli investigatori che danno la caccia alla primula rossa: i due parlavano di un ragazzo di Castelvetrano che gli inquirenti indicano in Francesco Guttadauro, nipote di Matteo Messina Denaro e attualmente detenuto, a cui avevano fatto le scarpe, infatti era stato arrestato. Fatto questo che secondo gli indagati non sarebbe accaduto se don Matteo fosse stato presente e non latitante.

Un secondo fatto interessante, che inserisce un altro pezzo del puzzle sulla latitanza di Messina Denato “u siccu”, riguarda un incontro che Fidanzati avrebbe effettuato con un terzo soggetto, indicato dagli inquirenti in uno tra Guttadauro Francesco e Messina Denaro Matteo, presso la stazione della città di Trapani. Tale soggetto è stato indicato in iddu, termine già usato in altre occasioni dai fedelissimi proprio per indicare Messina Denaro. Dalle intercettazioni emerge che Iddu sarebbe stato accompagnato da un soggetto di nome Mimmo, identificato in Mimmo Scimonelli (arrestato nel 2015), alla stazione di Trapani a bordo di una Mercedes. Si trattava del latitante ricercato dal 1993 Matteo Messina Denaro? A questa domanda i magistrati stanno ancora cercando di dare una risposta. E perché proprio alla stazione di Trapani? Forse per prendere un treno? Oppure soltanto per incontrare qualcuno?

Un mistero tra i misteri

Un altro mistero che si aggiunge ai tanti già venuti fuori negli anni scorsi, infatti dalle recenti inchieste iddu sarebbe “ancora presente nel territorio”. Una presenza percepita da chi indaga, ma ancora avvolta da tanti, troppi, misteri. Iddu compare spesso nelle recenti operazioni antimafia, ma resta ancora un fantasma nonostante gli arresti, i sequestri e le confische. L’ultima in ordine cronologico nel febbraio del 2019 nell’operazione denominata “MafiaBet” quando durante delle intercettazioni gli inquirenti sentirono il rumore metallico di una porta aprirsi e, successivamente, un indagato pronunciare le parole “Matteo susiti” (alzati, ndr). Ma niente da fare, il blitz dell’indomani non portò nessun esito positivo. Covo vuoto. E Matteo Messina Denaro tornò ad essere un fantasma.

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Emanuel Butticè. Castellammarese classe 1991, giornalista pubblicista. Laureato in Scienze della Comunicazione per i Media e le Istituzioni all’Università degli Studi di Palermo con una tesi sul rapporto tra “mafia e Chiesa”. Ama viaggiare ma resta aggrappato alla Sicilia con le unghie e con i denti perché convinto che sia più coraggioso restare.