Una “lettera” al Provveditore per denunciare il fatto che “i lavoratori, in occasione dell’apertura e/o della riattivazione di reparti detentivi, subiscono in prima persona le scelte scellerate dell’Amministrazione”. Ad inviarla i Sindacati. La lettera continua:
Ci riferiamo alla situazione del “Pietro Cerulli” di Trapani, laddove, ferma restando la gravità della mancata convocazione da parte del Direttore interessato, che avrebbe dovuto illustrare la nuova organizzazione del lavoro, con particolare riferimento alle necessità di impiego di ulteriori risorse, pare che il padiglione denominato “Tirreno”, a breve verrà riattivato, si può dire “in fretta e furia”, con tanto evidenti quanto preoccupanti carenze, che dovranno essere gestite (e subite) esclusivamente da chi in trincea si troverà ad operare.
È doveroso ricordare, in merito, che il personale di Polizia Penitenziaria del carcere di Trapani aderente alle scriventi, nella primavera di quest’anno, aveva già attuato una potente azione di protesta, in ragione della gravissima carenza di personale, ed infatti, a seguito di questa massiccia mobilitazione – che ha visto addirittura l’interessamento personale del Prefetto di Trapani – aveva avuto assicurazioni che detta struttura penitenziaria avrebbe ricevuto l’attenzione necessaria.
Con corrispondenza inviata alle OO.SS. (GDAP 0188604.U del 13 giugno 2019), a firma del Direttore Generale del Personale e delle Risorse, dott. Massimo PARISI, in riscontro alla nota unitaria del 10 giugno 2109, il Dipartimento legittimava le rivendicazioni rispetto alle condizioni di lavoro presso la C.C. di Trapani, predisponendo un massiccio piano di incremento di unità, ovviamente in percentuale, rispetto al totale complessivo del 174° corso.
Certamente il padiglione più volte citato non veniva certo menzionato nel piano di riparto ed infatti le scriventi prendevano atto della volontà della D.G.P.R. di rimpinguare l’organico, ormai all’osso in quel di Trapani, facendo cessare la prosecuzione delle iniziative di lotta territoriali, in considerazione dello sforzo palesato sia dal precedente Provveditore che, come già scritto, dalla D.G.P.R. del D.A.P.
Oggi, invece, si scopre che, probabilmente, le unità assegnate nel settembre u.s. non solo non sono sufficienti a calmierare il dissanguamento di poliziotti di Trapani, ma addirittura si pretende di riaprire un nuovo reparto!
Viene sarcasticamente da domandarsi se siamo alla follia totale oppure se si sta giocando al c.d. gioco delle tre carte!?!
Per quanto appena detto, le scriventi compagini sindacali chiedono alla S.V. di voler intercedere a livello nazionale per chiarire: se le unità inviate a settembre rispondevano alle proteste poste in essere dalle scriventi già dal lontano mese di maggio (e proseguite fino a luglio) e relative alle drammatiche condizioni di lavoro del personale di Polizia Penitenziaria, ovvero se tale invio sia piuttosto la diabolica replica alla intenzione di aumentare la ricettività della capienza detentiva, senza poi dover calcolare le peculiari necessità di un indispensabile incremento dell’organico di Polizia.
Si vogliono quindi quantificare, in tale sede, gli scandalosi numeri che porteranno il “Pietro Cerulli” ad una capienza di oltre 600 detenuti, di cui 100 A.S., a fronte di un organico di Polizia fissato in 300 unità e che, ad oggi, conta esclusivamente 271 unità, di cui 43 impiegate presso il Nucleo traduzioni e piantonamenti provinciale, 76 impiegate nei posti fissi e 14 assenti per lunghe convalescenze. In pratica, con le dovute sottrazioni, si può sostenere che nell’arco delle 24 ore rimangono appena 70 unità di Polizia.
Le scriventi OO.SS., pertanto, pur conoscendo la critica situazione che affligge l’intera regione Sicilia, non possono non sollevare la specifica questione, portandola all’attenzione della S.V., anche per valutare gli effetti determinati della revisione degli organici, già disapprovata da tutte le compagini sindacali rappresentative di comparto, determinata dalla c.d. legge Madia, evidenziando inoltre le ricadute sull’offerta trattamentale in favore della popolazione ivi detenuta, con la conseguenza di una maggiore tendenza alla recidiva nella commissione dei reati e, dunque, un più importante impegno economico della Nazione.
Riteniamo – senza allarmismo ma con profonda preoccupazione – che la situazione appena descritta sia davvero diventata inaccettabile.
Per tali ragioni le scriventi OO.SS. Si trovano costrette ad anticipare la notizia, che in data 18.11.2019,precisamente dalle ore 9:00 alle ore 14:00, nell’interesse dei propri associati e non, organizzerà un sit-in di protesta dinnanzi al penitenziario “Pietro Cerulli” di Trapani, al fine di manifestare la sentita rabbia e sconforto all’Opinione Pubblica, poiché è inaccettabile non solo che il personale di Polizia Penitenziaria debba continuare a soffrire per garantire l’ordine e sicurezza all’interno degli Istituti di pena siciliani, ma anche che manchino le condizioni per assicurare un’offerta trattamentale aderente ai dettami normativi per i condannati, con i naturali riflessi negativi sulla collettività.
Le Segreterie Generali e Nazionali, infine, cui la presente è diretta per conoscenza, sono invitate a intervenire con la massima urgenza nei confronti dei livelli superiori, in merito al caso sopra rappresentato.
Distinti saluti
SAPPE
O.S.A.P.P.
UILPA P.P.
U.S.P.P.
FNS/CISL
CGIL F.P.
f.to C. Navarra
f.to D. Quattrocchi
f.to G. Veneziano
f.to L. Alfano
f.to D. Ballotta
f.to A. Giurato