Il GIP del tribunale di Trapani ha disposto il giudizio immediato, su richiesta del P.M., per i giovani Messina Vincenzo Mario e Manzo Sergio, entrambi trapanesi, imputati di tentato omicidio e porto illegale di pistola revolver.
Entrambi sono da allora rinchiusi nei carceri di Trapani e di Palermo.
Il processo avrà inizio il 9 gennaio 2020 avanti il tribunale collegiale di Trapani. La vittima, che denunciò immediatamente l’accaduto, si costituirà parte civile nel processo a mezzo del proprio difensore avvocato Fabio Sammartano.
La sparatoria avveniva nel popolare rione Sant’Alberto di Trapani. Secondo la ricostruzione della polizia, Messina giunto a bordo di uno scooter di grossa cilindrata avrebbe chiesto informazioni per rintracciare un giovane che al momento non era in strada. Non avendo ottenuto alcuna risposta, Messina si allontanava assieme a Sergio Manzo che nel frattempo era giunto in viale Regione siciliana assieme ad un altro soggetto. Poco dopo i due ritornavano sul posto prendendo di mira la vittima al quale Messina puntava la pistola al petto tentando di sparare più volte. L’arma si inceppava e così la vittima, terrorizzata, si dava alla fuga nonostante il tentativo di Manzo di bloccarla. Messina, però rincorreva la vittima riuscendo ad esplodere un colpo che feriva il fuggitivo.
Non contento di quello che aveva fatto Messina, assieme a Manzo, si scagliava, poi, contro una bancarella rovesciandola per terra. Nel frattempo qualcuno dava l’allarme e sentendo, in lontananza, le sirene degli agenti della Squadra volante che stavano arrivando, i due complici si allontanavano a bordo dei loro scooter riuscendo a far perdere le proprie tracce. Fino a quando nei giorni successivi venivano individuati in una abitazione nelle campagne di Marsala. Nell’appartamento, oltre ad essere rinvenuto un coltello di grosse dimensioni, venivano ritrovati due borsoni. Messina e Manzo, infatti, erano pronti a lasciare il territorio trapanese.