“È innegabile, almeno nella prima fase, che un aumento così considerevole per un bene di prima necessità come il pane, crea minor domanda e quindi sensibile riduzione del consumo. Il potere d’acquisto è sempre più ridotto perché i redditi sono gli stessi mentre la pressione fiscale e i costi dei servizi sono aumentati nel corso degli anni”.
Così l’Avv.Vincenzo Maltese, dirigente del Codici associazione di consumatori.
“È innegabile che la categoria dei panificatori, così come tutto il mondo delle Partite IVA, attraversa un periodo di crisi finanziaria dovuta ad una forte pressione fiscale, alla concorrenza sleale, ma anche all’aumento delle bollette energetiche.
In un quadro così desolante che ben vengano interventi per porre l’attenzione sul fenomeno. Ma ciò che ci fa storcere il naso è un aumento considerevole pari al 50% e soprattutto una decisione assunta da un cartello di panificatori quasi a voler comprimere la libera concorrenza e di mercato”.
La delegazione trapanese dell’associazione Codici fa alcune proposte seppur non viene mai coinvolta da questa amministrazione in azioni del genere.
Al fine di tutelare e favorire i panificatori che utilizzano prodotti locali, gli Uffici e la Giunta del Comune capoluogo (ma anche quelle di altri Comuni) potrebbero prevedere una riduzione dei Tributi Locali per coloro che si impegnano a mantenere invariato il prezzo del pane per almeno un biennio e che usino farine siciliane.
Approviamo il Tavolo tecnico voluto dal Sindaco (mai nessuno si era attivato in tal senso) con le Associazioni di Categoria, va bene creare la filiera di prodotti locali ma questo tavolo dovrebbe servire anche per segnalare forme di speculazione che possono danneggiare l’attività dei panificatori, denunciando alle Autorità competenti frodi e uso di prodotti non di qualità o peggio ancora di dubbia provenienza.
Suggeriamo, concludono gli iscritti al Codici, anche una campagna di sensibilizzazione nelle scuole, per parlare di corretta alimentazione rispetto a tanti prodotti dannosi per la salute.