Apprendiamo che la Regione avrebbe sanzionato diversi comuni siciliani per mancato impiego di risorse finanziarie che erano state destinate ad attivare la cd “Democrazia Partecipata”. L’elenco è stato diramato con decreto dirigenziale nei giorni scorsi dal Dipartimento regionale per le Autonomie locali. I coordinamenti comunali di Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Diventerà Bellissima vogliono far chiarezza, scendono nel dettaglio e spiegano: “secondo quanto stabilito dalla Legge regionale n.5 del 2014, i Comuni siciliani sono obbligati a destinare il 2% dei trasferimenti regionali a forme di democrazia partecipata: vale a dire che sono costretti a chiamare in ballo i cittadini, invitandoli a scegliere quali attività mettere in atto per migliorare la qualità di vita delle rispettive città.
La legge regionale numero 9 del 2015 poi ha stabilito poi che i Comuni sono tenuti al rispetto degli obblighi stabiliti dalla precedente L.R. 5/2014, “pena la restituzione, nell’esercizio finanziario successivo, delle somme non utilizzate in conformità alle disposizioni”.
La “Democrazia partecipata” dovrebbe essere una risorsa, in primo luogo, per le stesse Amministrazioni locali che dovrebbero promuoverla fortemente e sfruttarne le potenzialità. Ma, a quanto pare, a molti Comuni questo non sembra proprio interessare. Tra questi in testa i capoluoghi di Palermo e Trapani, per restare dalle nostre parti. Quest’ultima dovrà restituire alla Regione € 33.460,02 a titolo di sanzione per il mancato impiego di risorse, ossia l’intera dotazione che le era stata assegnata, non avendo speso neanche 1 euro.
Tutto il CentroDestra trapanese unito esprime amarezza e denuncia: “si tratta dell’ennesima occasione sprecata. In primo luogo le forme di “Democrazia partecipata” servono a colmare quella mancanza di fiducia e quella distanza, sempre presenti, che tengono lontani i cittadini da chi li amministra. Ma c’è di più: facendo orecchie da mercante, Trapani perde la possibilità di mettere in atto progetti di riqualificazione concreti, fortemente voluti dai cittadini stessi. Del resto, chi meglio di loro può portare alla luce problemi e disservizi? Forse si sarebbero potute realizzare quelle opere per rendere fruibili le strutture sportive piuttosto che far ricadere ogni onere e balzello al solito sulle società sportive già di per sé gravate da enormi difficoltà economiche che non consentono di fare sport come una volta si faceva in città. Una operazione,quella dell’amministrazione Tranchida, che mira solo a migliorare le strutture pubbliche gravando sulle tasche dei privati e delle associazioni, ma che purtroppo pensiamo non porterà nessun risultato.
La consigliera comunale di Forza Italia, Claudia La Barbera, ha anticipato che presenterà una interrogazione in merito.