CASTELLAMMARE DEL GOLFO. Un gabbiano reale di circa un anno con l’ala spezzata si trova da alcuni mesi nella piazza Stenditoio, ai piedi del Castello Arabo Normanno. In queste settimane sono state tante le segnalazioni dei lettori alla nostra redazione.
Il gabbiano, visibilmente ferito ad un’ala, è comunque autonomo e ben nutrito. Ormai “famoso” nella zona della Cala Marina, è stato “adottato” da alcuni cittadini e anche da alcuni pescatori che periodicamente portano da mangiare. Nella zona della marina e del porticciolo riesce a trovare ogni giorno il nutrimento di cui ha bisogno. Impossibile non notarlo tra gli scogli della nuova piazza ai piedi del Castello.
Secondo il coordinatore regionale della Lipu Sicilia e della Lipu Alcamo, Prof. Antonino Provenza, l’animale non sarà più in grado di volare, quindi se recuperato e portato in un centro di recupero rischierebbe di passare il resto della sua vita in una voliera. “Il gabbiano, a parte all’ala spezzata, è ben nutrito e non ha problemi nei movimenti. Noi della Lipu monitoreremo la situazione e se in futuro dovessero presentarsi difficoltà per l’animale, saremo pronti a portarlo al centro di recupero. Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni in questi giorni, ma da quello che possiamo vedere, – spiega Provenza ad Alqamah.it – l’animale è del tutto autonomo, inoltre è stato “adottato” da alcuni cittadini che gli portano il cibo. Finché sarà ben nutrito e non presenterà difficoltà evidenti conviene lasciarlo in natura.”
In caso di bisogno in futuro il gabbiano sarà prelevato e portato al Centro di Recupero Fauna Selvatica di Ficuzza (Palermo) dove verrà curato e collocato in una voliera. “Dal nostro centro passano circa 300 specie di uccelli ogni anno, e gran parte arrivano dalla provincia di Trapani. Sono molte le segnalazioni che riceviamo e in ogni caso interveniamo insieme alla Forestale. Alcuni animali vengono rimessi in natura, altri, purtroppo finiscono in voliera perché non più in grado di volare” – spiegano ad Alqamah.it i volontari Lipu del Centro di Recupero del Bosco di Ficuzza.