Proseguono i controlli e si registrano nuovi sequestri nell’ambito del dispositivo di controllo
economico del territorio messo in campo da diverse settimane dal Comando Provinciale
della Guardia di Finanza di Trapani al fine di contrastare le condotte di chi, approfittando
dell’attuale situazione emergenziale, attua pratiche commerciali disoneste.
In tale ambito, i finanzieri del Gruppo Trapani hanno rinvenuto, all’interno di un emporio
commerciale trapanese gestito da soggetti di etnia cinese, 537 mascherine esposte in
vendita, di cui 116 del tipo FFP2 prive di marcatura CE.
Le confezioni tipo FFP2, contenenti ciascuna una mascherina e recanti informazioni ed
istruzioni per l’uso in sola lingua cinese, venivano rivendute al prezzo di euro 6 cadauna,
mentre le restanti mascherine (assimilabili a quelle cd “chirurgiche”) venivano cedute in
confezioni recanti scritte in inglese e contenenti 20 mascherine, al prezzo di euro 25 a
confezione.
Di tutti tali prodotti non è stato possibile rinvenire alcuna fattura di acquisto o altra
documentazione contabile idonea ad attestarne la provenienza e la conformità alle vigenti
disposizioni in materia sanitaria.
Il titolare dell’impresa è stato quindi denunciato per il reato di frode nell’esercizio del
commercio, previsto e punito dall’art. 515 del codice penale.
Le mascherine sequestrate, dietro autorizzazione della Procura della Repubblica di Trapani,
sono state comunque consegnate all’ASP di Trapani – che ne ha previamente verificato
l’utilità e non nocività – per contribuire a sopperire al fabbisogno di dispositivi di protezione
individuale da parte degli operatori sanitari locali, quotidianamente impegnati in prima linea
nella strenua lotta contro l’emergenza epidemiologica da COVID-19.