Partinico, maxi sequestro di dispositivi di protezione non a norma

Quasi 53 mila articoli di protezione individuale, artifici pirotecnici, materiale per la casa e articoli di ferramenta non a norma sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza di Partinico, nell’ambito dell’intensificazione dei controlli volti a verificare il pieno rispetto delle misure adottate dal Governo per il contenimento dell’epidemia da COVID-19 e a garantire la sicurezza dei prodotti commercializzati in questa fase emergenziale. Il materiale sequestrato si trovava in un negozio di ferramenta ubicato alla periferia di Partinico.

Il controllo è stato avviato dopo che i militari avevano rilevato sulle pagine di alcuni siti web la pubblicizzazione, da parte dei gestori dell’esercizio commerciale, di visiere protettive antivirus poste in vendita a prezzi esorbitanti. Nel corso dell’operazione da parte della Guardia di Finanza, oltre a rinvenire un centinaio di prodotti privi delle indicazioni minime in lingua italiana ovvero sprovvisti del marchio CE, hanno individuato altri dispositivi di protezione individuale recante marchio CE contraffatto e riproducente in maniera mendace la certificazione europea.

Individuati, inoltre, e posti sotto sequestro anche 168 visiere protettive artigianali, fabbricate modificando le normali maschere da giardinaggio con l’aggiunta di una pellicola in policristal come visiera agganciata con due bulloni e un elastico. Le stesse, prodotte in house, prive di qualsiasi autorizzazione e omologazione certificata ovvero della preventiva autocertificazione all’INAIL e all’ISS attestante un minimo di sicurezza-come previsto dal DL 18/2020 (cc.dd. Cura Italia), recavano un marchio CE riferito ad un altro prodotto (componente dell’assemblaggio) la cui destinazione d’uso originaria era ben diversa da quella del prodotto finale assemblato.

Sempre nei magazzini dell’esercizio commerciale, le Fiamme Gialle hanno inoltre rinvenuto circa 52 mila articoli pirotecnici e giochi d’artificio per un peso lordo complessivo di circa 225 Kg corrispondenti ad una massa attiva esplodente di quasi 52 Kg, tutti scaduti e detenuti, senza alcuna autorizzazione su uno scaffale posto nelle vicinanze di altro materiale infiammabile. Il rappresentante degale della società, N.G. è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Palermo per il reato di frode nell’esercizio del commercio, vendita di prodotti industriali consegni mendaci, omessa denuncia e detenzione abusiva di materie esplodenti nonchè segnalato alla Camera di Commercio. Attualmente, sono in corso ulteriori controlli amministrativi volti a verificare manovre speculative, punibili penalmente, sulla vendita di beni e merci di prima necessità.

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Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.