Il gup del Tribunale di Firenze ha archiviato la denuncia che l’imprenditore trapanese aveva presentato contro il collaboratore di giustizia Birrittella
E’ finita in archivio la querela che l’imprenditore trapanese Andrea Bulgarella aveva presentato alla Procura di Firenze contro il collaboratore di giustizia Nino Birrittella per le dichiarazioni rese da questi nel corso delle indagini che la magistratura fiorentiva stava conducendo contro Bulgarella. Indagine quest’ultima che è andata anche in archivio. Proprio dopo l’archiviazione dell’inchiesta contro di lui,. Bulgarella decise di querelare Birrittella. Per Bulgarella, Birrittella aveva commesso i reati di calunnia e falsa testimonianza. Dinanzi al giudice delle udienze preliminari. giudice Anna Liguori, la Procura di Firenze ha presentato richiesta di archiviazione a favore di Birrittella, ed il giudice ha deciso di accoglierla respingendo l’opposizione formalizzata da Andrea Bulgarella. Si tratta di un nuovo provvedimento giudiziario che valorizza le dichiarazioni nel tempo fatte nelle aule giudiziarie, non ultime quelle di Firenze, dall’ex componente della cupola mafiosa trapanese Nino Birrittella. Netto il giudizio del gup scritto in tre pagine che se numeramente sono poca cosa nella sostanza descrivono il ruolo dell’imprenditore Bulgarella, per come rassegnato negli atti giudiziari, come “vicino” a Cosa nostra, che è poi la descrizione che Birrittella ha fatto nelle sue dichiarazioni: “quella della vicinanza – scrive il gup Liguori – corrisponde al profilo dell’imprenditore come emerso dalle dichiarazioni rese a Firenze” da Birrittella. Il gup nella sua decisione annota: “…del Bulgarella parlano altri collaboratori di giustizia, esprimendosi negli stessi termini di Birrittella. Così ad esempio Giuseppe Messina…in alcune intercettazioni del 1998 i mafiosi Alberto Rozzisi e Pietro Virga fanno riferimento al fatto che il Bulgarella si era messo a disposizione nel corso di un incontro col capo della famiglia di Custonaci Mario Mazzara, rendendosi disponibile a versare denaro alla famiglia di questi…Milazzo Francesco altro collaboratore di giustizia riferisce che nel 1997 Bulgarella svolgeva una funzione di trait d’union tra gli esponenti della famiglia del mafioso Virga con altri imprenditori”. Le dichiarazioni rese da Birrittella sostiene il gup “sono da inquadrare in un ambito di verosimiglianza…Birrittella indica Bulgarella come uno vicino e non appartenente a Cosa nostra…si tratta di una pluralità di elementi che dimostrano il contrario di ciò che si sostiene nell’atto di opposizione e cioè che il Bulgarella era un soggetto assolutamente inavvicinabile dagli esponenti di Cosa nostra”. Birrittella fu sentito dai magistrati fiorentini all’epoca del sequestro che la Procura del capoluogo toscano eseguì nell’ambito di una indagine dei Carabinieri. Indagine, come si è anche qui scritto, è stata archiviata, in quanto “non c’erano elementi che potevano portare ad un processo”. Ma per il gup Liguori ci sono elementi per nulla irrilevanti sul ruolo attribuito a Bulgarella: “sono stati evidenziati legami personali ed economici con esponenti di Cosa nostra o loro congiunti”. A seguire alcuni nomi come quello di Girolamo Bellomo genero di Filippo Guttadauro, mafia palermitana e di Rosalia Messina Denaro, sorella del boss Matteo, latitante dal 1993.