Il Movimento 5 Stelle perde pezzi, quale futuro?

Divisioni interne, fuoriuscite e liti, cosa sta accadendo nel Movimento 5 Stelle? In Sicilia nasce un nuovo gruppo all’Assemblea regionale, ad Alcamo la divisione interna è evidente e a livello nazionale non se la passano meglio. Quale futuro? Un problema solo organizzativo o di principi?

Già da un po’ si erano notate spaccature e fuoriuscite dal Movimento 5 Stelle, questa situazione sembra colpire più la vita di quello siciliano e in particolare si mette in evidenza il caso Alcamo, città più grillina d’Italia, dove il dissenso e la divisione interna è palpabile, rappresentata dalla esplicita vena critica di alcuni Consiglieri nei confronti dell’Amministrazione, defezioni, adesione ad altro gruppo e giorni fa le dimissioni da Vice Presidente del Consiglio Comunale di Giovanna Melodia, che resta nel Movimento e mantiene la carica di Consigliera Comunale.

Le dimissioni di Melodia hanno lasciato strascichi polemici, specialmente per la critica alla Presidenza del Consiglio Comunale, definita dalla Melodia, “poco incisiva e per niente innovativa”, anche se la Consigliera ci ha dichiaro che non c’è niente di personale, ma è solo una riflessione politica. Una lettera di dimissioni che ha spinto un gruppo di 8 Consiglieri Comunali 5 Stelle, in Consiglio ne ha 14, a diramare un comunicato a difesa del Presidente massimo consesso civico, Baldo Mancuso. In sintesi un evidente fibrillazione interna che rischia di incidere anche sull’Amministrazione pentastellata e sulle prossime elezioni del 2021.

A rendere più evidente che qualcosa non va nel Movimento 5 Stelle, in generale, è la nascita all’Assemblea Regionale Siciliana di un nuovo gruppo, “Attiva Sicilia”, costituito da Foti Vice Presidente dell’ARS e dai deputati regionali Palmeri, Pagana, Mangiacavallo e Tancredi (i primi quattro fuoriusciti dal gruppo all’ARS del Movimento 5 Stelle, l’ultimo espulso dal Movimento poco tempo fa). In questo caso la spaccatura non è intuibile o presunta, ma concreta, e viene rafforzata dalle parole dei componenti il nuovo gruppo, quando parlano di un Movimento Cinquestelle che “nel corso di questi anni ha poco per volta perso il ruolo che aveva assunto all’interno del Parlamento siciliano” e di un gruppo Cinquestelle all’ARS che “ha voluto calare in Sicilia gli schieramenti romani perdendo di vista la sua funzione originaria: portare risultati ai cittadini oltre gli schieramenti, nel solo interesse dei siciliani”. Affermazioni forti accompagnati da una decisione importante.

Sulla vicenda abbiamo raggiunto la Deputata alcamese Palmeri, che sarà Presidente del nuovo gruppo, per una dichiarazione: “Non rinnego il percorso fatto con il M5S, né i suoi valori fondanti per me motivo di orgoglio. Proprio da quei valori fondanti prende le mosse il nostro progetto ‘ATTIVA’, che nasce, quindi, anche dall’intenzione di non sprecare questo mandato politico consegnatoci dai cittadini, quindi rimarremo opposizione vigile portando avanti il programma col quale stiamo stati eletti e continuando a lavorare per e con i cittadini attivi”.

Critiche arrivano dal Movimento 5 Stelle e ad intervenire in particolare il Deputato Nazionale 5 Stelle Antonio Lombardo, che certo non ha utilizzato parole tenere nei confronti di coloro che faranno parte di questo nuovo gruppo all’ARS, infatti il Deputato, in un post su un social, ha affermato: “Dal punto di vista personale addolora ognuno di noi, stiamo parlando di gente con cui abbiamo condiviso un percorso politico negli anni, e con cui c’è un legame di amicizia e affetto. Gente che abbiamo difeso, che abbiamo sostenuto e con cui abbiamo collaborato, quindi la delusione è tantissima. Naturalmente ognuno è libero di fare quello che vuole, ma la cosa che rimprovero loro, e di cui si devono vergognare, è la mancanza totale di trasparenza. Il deputato fa riferimento ad un incontro avvenuto giorni prima, dove non si è palesata tale decisione. Il post si conclude con parole dure e con un tono della stessa stregua: “Non avete avuto il coraggio di dire la verità. Vergognatevi!”.

A “Roma” lo spartito non è così diverso, si notano defezioni e malumori, come accadeva nel periodo di Governo con la Lega. Sulla questione abbiamo raccolto una dichiarazione del Deputato Nazionale 5 Stelle Antonio Lombardo, che ha posto l’attenzione sul passaggio “da forza politica di rottura, a forza politica di governo” e questo secondo Lombardo “ha creato questo momento di transizione, dove anche a livello locale in certi casi si verificano alcune frizioni.

“Ritengo – continua Lombardo – che il problema principale del m5s sia la mancanza di una seria ed efficace organizzazione, indispensabile per rispondere subito ai problemi del territorio e dei cittadini. Uniamo a questo anche la mancanza di una guida sicura a livello nazionale e si entra in una spirale di difficoltà”. Mi auguro possa essere convocato al più presto un congresso per chiarire e risolvere tutti questi punti, io sono fiducioso e sono convinto che possiamo superare anche questo momento complicato. Adesso occorre fare squadra sui territori e ripartire più convinti di prima, la gente ci ha votato per dare delle risposte e noi dobbiamo lavorare per fare questo, con la massima dedizione e impegno”.

Di organizzazione e mancanza di guida parla di Deputato Lombardo, ciò darebbe ragione a chi da sempre afferma che il Movimento 5 Stelle non sia stato capace di radicarsi nel territorio e non abbia creato classe dirigente. In riferimento alle lotte intestine al Movimento, in particolare a livello locale, si potrebbe parlare di suicidio politico di una generazione, che ha raggiunto il governo per rinnovare e cambiare le cose, ma non c’è riuscita, fino ad ora, appunto per la mancanza di “esperienza” che ha portato ad un rodaggio troppo lungo. Si potrebbe dire uniti nella critica, divisi nel governare. Quindi in definitiva la cura sembrerebbe: meno movimentismo e più competenza di azione amministrativa. Due vie maestre che dividono il Movimento, tanto da fargli vivere una fase, un passaggio, che può portare alla creazione di una realtà politica più radicata nel territorio, oppure di contro a continuare con il movimentismo, che però sembra non “pagare” stando al Governo. Due diverse “strade”, la domanda è: saranno capaci di scegliere quella giusta e non implodere? Saranno capaci di fare sintesi tra le due anime?

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Eros “Libero” Bonomo, Giornalista siciliano, vive ad Alcamo, il cui lavoro è incentrato su Passione, Rispetto e Indipendenza, così da informare al meglio i cittadini. Grande “divoratore” di Dylan Dog, musica e libri, in particolare di storia politica. Motto: “Non sarai mai solo con la schizofrenia”.