ROMA. «La crisi economica provocata dall’emergenza sanitaria, con il blocco delle attività economiche, impone un’attenzione maggiore degli investigatori su ogni settore, in particolare su quello del gioco che è stato colpito ancora più duramente». Così Gianluca Angelini, colonnello del Nucleo Polizia Economica-Finanziaria della Guardia di Finanza, commenta ad Agipronews l’operazione “All in”, che ha portato al sequestro di otto imprese legate alle scommesse e al sequestro di 40 milioni di euro. «L’allarme lanciato dagli operatori del settore sui rischi di infiltrazione dei clan causati dal blocco perdurante delle sale scommesse, trova concreta dimostrazione nelle indagini delle ultime settimane – spiega Angelini – Nell’ultimo periodo abbiamo rilevato investimenti significativi della criminalità, il che dimostra come i capitali illeciti circolino velocemente». La chiusura delle attività e la crisi economica diventano «uno strumento per inserirsi nel tessuto legale». I centri scommesse sono ancora fermi, «ma la criminalità organizzata ha disponibilità di capitali: è così possibile rilevare le attività in difficoltà ed espandersi in vista della riapertura». Un aspetto sottolineato anche nel rapporto sull’operazione “All in”: la capacità economica sviluppata dal gruppo imprenditoriale indagato, si legge, «è testimoniata dalle acquisizioni patrimoniali operate negli ultimi mesi, a conferma della concreta minaccia delle infiltrazioni della criminalità organizzata nel tessuto economico legale, oggi in seria difficoltà a causa delle conseguenze derivanti dall’emergenza epidemiologica connessa alla diffusione del Covid-19». Nell’ultimo periodo il gruppo è riuscito ad acquistare nel quartiere Malaspina di Palermo «un immobile dichiarato a partire dallo scorso febbraio come ufficio amministrativo di una delle società del gruppo» e il 15 maggio scorso «un’ulteriore agenzia di scommesse». Il tutto «senza necessità di contrarre finanziamenti bancari». «Come investigatori dobbiamo essere particolarmente attenti – prosegue Angelini – Le mutazioni societarie, i trasferimenti di quote e le cessioni di azienda in questo momento possono diventare degli importanti campanelli di allarme». Nelle prossime settimane, si legge ancora nel report sull’operazione, le Fiamme Gialle continueranno insieme alla Dda a indagare su «segnali di inquinamento dell’economia da parte, contrastando ogni forma di possibile arricchimento connesso alla disponibilità e all’investimento di capitali di provenienza illecita e allo sfruttamento della contingenza emergenziale».
Fonte: Agipro