CASTELLAMMARE DEL GOLFO. Il movimento Castellammare 2.0 pubblica una lettera indirizzata al Sindaco di Castellammare, Nicola Rizzo, in merito all’ultima operazione antimafia avvenuta nella citta.
Signor Sindaco,
Nella nostra qualità di consiglieri comunali, ci eravamo preparati a fare un bilancio sui primi due anni di amministrazione e, come previsto nelle regole del confronto democratico, eravamo pronti a fare le nostre critiche e le nostre riflessioni con lo spirito di contribuire ad indirizzare l’amministrazione verso strategie di sviluppo che ad oggi non siamo riusciti a cogliere.
In buona sostanza eravamo nell’ottica di contribuire a dare il nostro supporto alla necessaria accelerazione di questa esperienza amministrativa che ha pagato un prezzo elevato in conseguenza anche di un modello di gestione che non ha previsto nessuna forma di partecipazione e di confronto.
Eravamo nell’ordine del dibattito politico necessario e puntuale. Ci troviamo invece nella necessità di affrontare un momento assai delicato della nostra storia politica, al quale non eravamo certo preparati, avendo almeno, per tanti anni, dallo scioglimento del consiglio comunale del 2006 in poi, potuto dare per scontato che dalla politica bisognava tenere lontani gli sciacalli e i mafiosi. Il processo di riscatto sapevamo essere lungo e delicato e comunque, il percorso di crescita aveva dato i suoi frutti riscattandoci in termini culturali, economici e civili.
La sera stessa del giorno 16 u.s. in consiglio comunale le abbiamo datotempo auspicando che già dall’indomani il tutto si sarebbe chiarito, a prescindere dalla gravità dell’accusa, succede invece che la situazione diventa sempre più grave e l’aria sempre più irrespirabile.La linea di demarcazione da tali ambienti mafiosi, alla luce di ciò che leggiamo, non appare più così netta.
Non crediamo che ci siano margini per continuare l’impegno politico per la città ma, abbiamo la certezza che, con un macigno di queste dimensioni sulle spalle, è difficile camminare spediti sia per Lei che per tutti noi. La sua serenità purtroppo non è contagiosa, siamo molto preoccupati per il futuro della nostra città e consapevoli che non si tratta di diradare nubi, ma di sollevare massi molto pesanti.
Attendiamo una seria e delicata decisione, i tempi della politica non possono seguire quelli della magistratura e non si può tenere un’intera comunità sospesa nell’incertezza e sotto la minaccia della spada di Damocle.
E’ a serio rischio il nostro futuro, quello dei nostri figli e della nostra città che, a nostro avviso, si trova sull’orlo di un baratro e non vuole precipitare.