TRAPANI – “L’inchiesta ERMES Fase 3 porta alla luce ancora una volta una inaccettabile oppressione della mafia sul territorio della provincia di Trapani. Davanti a questa situazione è confortante il lavoro della magistratura e delle forze dell’ordine che ringraziamo per la costante opera di repressione. Lo Stato c’è e non arretra di un millimetro”. Lo affermano i segretari regionale e della provincia di Trapani del Partito democratico, Anthony Barbagallo e Domenico Venuti, commentando l’indagine della Dda di Palermo che ha portato a due arresti e a numerose perquisizioni. “Il compito della politica, però, non può fermarsi alle mere attestazioni di stima e di ringraziamento agli inquirenti – aggiungono Barbagallo e Venuti -. Abbiamo un obbligo morale: quello di consolidare un percorso culturale che metta all’angolo la mafia e crei le condizioni per uno sviluppo sano e libero da condizionamenti e violenze”. Secondo Barbagallo e Venuti “alle parole devono seguire i fatti” e il Pd “proprio nelle vicende al centro dell’inchiesta di oggi – ricordano – ha già dimostrato chiaramente da che parte sta”: il riferimento è alla costituzione di parte civile nel processo sull’intimidazione all’allora capogruppo dem al consiglio comunale di Castelvetrano Pasquale Calamia, che dopo avere denunciato le pressioni di Cosa nostra sul territorio subì l’incendio della propria abitazione. “Siamo e saremo sempre accanto a tutti gli amministratori locali che con i fatti dimostreranno la loro lontananza rispetto a certi ambienti”, concludono il segretario regionale e provinciale del Pd.