Sono andati in fumo circa 40 ettari, provocato alla cooperativa sociale “Rosario Livatino – Libera Terra” un danno di oltre 15 mila euro. Indagano i carabinieri.
Dieci ettari coltivati a grano e 30 in parte ricolme di foraggio e in parte a riposo sono stati distrutti da un grosso incendio. Fiamme che non si sa quando sono divampate, ma che è certo abbiano provocato danni economici ingenti alla cooperativa sociale “Rosario Livatino – Libera Terra” che si occupa della gestione dei terreni confiscati alla mafia.
A denunciare l’accaduto alla stazione dei carabinieri di Naro è stato un componente della cooperativa. E i militari dell’Arma hanno già avviato le indagini per stabilire cosa sia effettivamente accaduto e se – come sembra – le fiamme siano state appiccate con dolo.
Tutto è accaduto in contrada Gibbisa nell’arco di tempo fra lunedì e mercoledì scorsi. Non è chiaro, appunto, quando. Parrebbe fra l’altro che nessuno si sia accorto di nulla, né abbia avanzato richiesta di intervento ai vigili del fuoco. Di fatto, sono andati letteralmente in fumo dieci ettari coltivati a grano e ben trenta che erano invece in parte coltivati a foraggio e in parte erano a riposo. Il danno – pesantissimo per la cooperativa “Rosario Livatino – Libera Terra” – è stato quantificato in oltre 15 mila euro.
I carabinieri della stazione di Naro hanno raccolto la denuncia, a carico di ignoti, e hanno subito avviato le indagini per provare a fare chiarezza e a ricostruire l’effettiva matrice del rogo. La coop si occupa dei terreni confiscati alla criminalità organizzata, produce cereali e legumi biologici da destinare alla trasformazione e successiva vendita con marchio “Libera Terra”.
Fonte agrigentonotizie.it