Erice, misura cautelare al sindaco VIDEO

Indagine su un parcheggio. Obbligo di dimora per Daniela Toscano e suo fratello Massimo, consigliere comunale a Trapani. Provvedimento anche per il marito della prima cittadina. Quattro avvisi di garanzia

Una concessione per autorizzare l’uso come parcheggio di un’area privata nella zona balneare di San Giuliano ha messo nei guai la sindaca di Erice Daniela Toscano Pecorella. La tempesta a Erice alla fine si è presentata. Non nelle forme più pesanti chieste dal procuratore aggiunto Maurizio Agnello e dal pm Franco Belvisi, che avevano chiesto i domiciliari, ma comunque sempre di misura cautelare si tratta, dopo l’ordinanza firmata dal Gip, giudice Caterina Brignone, e notificata questa mattina agli indagati dai Carabinieri del nucleo provinciale investigativo di Trapani. Erice si ritrova senza il suo sindaco, Daniela Toscano Pecorella, il Consiglio comunale di Trapani perde un suo componente, l’avv. Massimo Toscano Pecorella. Fratelli Toscano dunque inguaiati per la magistratura. Per nessuno dei due c’è dichiarazione di decadenza, ma il sindaco di Erice, Daniela Toscano Pecorella, primo cittadino dal 2017, ha avuto inflitto come misura cautelare il divieto di dimora a Erice e Trapani. Stessa misura per suo fratello, l’avv. Massimo Toscano Pecorella, consigliere comunale a Trapani dal 2018. Per il divieto di dimora non potranno quindi esercitare le funzioni nei territori dove ricoprono cariche istituzionali. La sindaca Toscano ha avuto contestati i reati di calunnia e abuso d’ufficio, quest’ultimo reato commesso in concorso con suo fratello. Coinvolto nel provvedimento anche il marito della Toscano, Francesco Paolo Rallo, indagato per reati persecutori al quale è stato applicato il divieto di avvicinarsi alla persona offesa, il querelante di questa inchiesta. A esplodere adesso è una vicenda giudiziaria già in parte se non del tutto conosciuta, almeno da quando a febbraio 2019 fu arrestato per abuso e corruzione l’allora vice sindaco di Erice, l’architetto Angelo Catalano. Arresto per il quale si scatenò nella politica ericina un putiferio di polemiche, con bagarre e violenti attacchi dell’opposizione alla sindaca. E così ci fu chi tirò fuori altre presunti episodi di mala amministrazione. Come questa storia, in fin dei conti e in apparenza banale, della concessione rilasciata per un parcheggio alla Agir service. Secondo le indagini di Carabinieri e Procura, la Toscano da sindaco avrebbe pressato gli uffici e la polizia municipale per far concedere l’autorizzazione all’imprenditore che l’aveva chiesta, Giovanni Savi, titolare della “Agir service”. E questo , sostiene la Procura, sapendo la sindaca che socio occulto della società sarebbe stato suo fratello. Da qui l’accusa di abuso d’ufficio per i due fratelli Toscano. L’oggetto dell’inchiesta non è nuovo, sia perché su questo parecchio baccano fece l’opposizione consiliare contro l’amministrazione Toscano, sia perché la stessa sindaca, anche dopo un avviso di garanzia ricevuto nel settembre 2019, spiegò pubblicamente, dopo l’interrogatorio del pm, che lei di quel parcheggio non si era interessata in maniera diversa rispetto ad altre richieste, abituata, spiegò, a tutelare ogni lecito interesse, e la Toscano ha ribadito di essersi così comportata in questo modo sempre con chiunque e per qualsiasi problema, per fare esitare entro i tempi dovuti quella richiesta, come altre, per non far perdere in questo caso al titolare della società la stagione estiva, ma escludendo ogni altro genere di segreti rapporti o interessi anche familiari. Nell’indagine la Procura ha utilizzato intercettazioni telefoniche, la Toscano è stata sentirta dai carabinieri discutere della questione con il comandante della Polizia Municipale e altri tecnici. A far aumentare la polemica politico giudiziaria ci pensò l’ex consigliere comunale Luigi Manuguerra, di recente prematuramente deceduto, che quasi ampiamente denunciò il presunto affare illecito, nel corso di una delle interviste rilasciate, nel periodo caldo seguito all’arresto di Catalano, al sito on line TP24, attaccando frontalmente la sindaca. La Toscano querelò Manuguerra e proprio da questa querela è scaturita l’odierna accusa di calunnia contro la prima cittadina. Suo marito, Francesco Paolo Rallo invece avrebbe più volte avvicinato il principale testimone della vicenda, l’imprenditore Agliano, che doveva far parte di quella società, ma venne escluso quando contestò, così lui ha raccontato al pm, la presenza dell’avv. Toscano come socio occulto. Pressioni minacciose che Rallo avrebbe rivolto anche contro la moglie di Agliano, dopo le testimonianze da loro rese contro i due fratelli Toscano Pecorella, tutto qualificato dal gip come atti persecutori. Nell’indagine sono coinvolte altre quattro persone, raggiunte da avviso di garanzia, e tra queste c’è l’imprenditore Giovanni Savi, a loro in generale sono contestati i reati di traffico di influenze illecite, favoreggiamento personale e false dichiarazioni al pubblico ministero. La sindaca Toscano è anche indagata per diffamazione e traffico illecito di influenze, reati per i quali il gip non ha applicato alcuna misura cautelare. Nel giro di pochi giorni tre sindaci del trapanese si trovano a dover fare i conti con la giustizia. Reati di mafia sono stati contestati con avvisi di garanzia ai sindaci di Castellammare del Golfo, Nicola Rizzo, e a quello di Paceco, Giuseppe Scarcella, per incontri con boss. Contro la Toscano non vi sono accuse di questo genere, ma deve fare i conti con una misura cautelare e per un fatto che non è di mafia ma sebbene privo di enormità criminale, in assenza di chiarimenti precisi,  rischia di trascinare a fondo il Comune di Erice. Comune si ricorda già indebolito, a parte per l’arresto dell’allora vice sindaco Catalano, fuori da ogni ruolo politico e amministrativo oramai, da un processo per voto di scambio politico elettorale che vede coinvolti esponenti consiliari dell’opposizione: un consigliere comunale, Alessandro Manuguerra (figlio dello scomparso Luigi) e l’arch. Vito Mannina, genitore di un’altra consigliera, Simona Mannina. Manuguerra jr e Mannina senior per la figlia, avrebbero ottenuto sostegno elettorali attraverso patti con uomini di Cosa nostra.

Indagati sono l’ex comandante dei vigili urbani di Erice Giacomo Catania, l’imprenditore Giovanni Savi, il tecnico comunale Isidoro Caruso e Caterina Anselmo

++NOTIZIA IN AGGIORNAMENTO++

 

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Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.