Toscano indagata anche per falso, per un contributo concesso alla Pro Loco
Un nuovo capitolo di indagine ha colpito la sindaca di Erice Daniela Toscano, da ieri indagata anche per il reato di falso ideologico, dopo la misura cautelare per abuso e calunnia, è un altro procedimento per traffico di influenze e diffamazione. La nuova informazione di garanzia, emessa dalla Procura di Trapani, le è stato notificato dai carabinieri e riguarda un contributo di 8 mila 500 euro tratto dai fondi pubblici per sostenere una manifestazione indetta la scorsa estate “Zona Franca urbana…in festa” organizzata dalla Pro loco di Erice. Il contributo venne concesso con una delibera di Giunta approvata nella seduta del 17 luglio, che ratificava una decisione assunta dalla sindaca di concedere il patrocinio economico alll’iniziativa della Pro loco. La manifestazione si tenne nei giorni del 26 luglio e dell’11 e 17 agosto dell’anno scorso. A fronte della richiesta di contributo presentata dalla Pro loco, le indagini condotte dai Carabinieri dimostrerebbero che il tutto era avvenuto su input della stessa prima cittadina, interessata, si legge nella informazione di garanzia a mantenere il controllo del proprio bacino elettorale nella zona di San Giuliano.
La Procura di Trapani, col provvedimento firmato dal Pocuratore Aggiunto Maurizio Agnello e dal pm Rosanna Penna, ha contestato il reato con l’aggravante che si tratta di un reato commesso da un pubblico ufficiale. In attesa dell’interrogatorio fissato per giovedì prossimo dinanzi al gip giudice Brignone per l’indagine sulla concessione rilasciata ad una società per la gestione di un parcheggio nella zona balneare di Erice, la posizione della sindaca conosce dunque un nuovo momento che ne incrina la trasparenza politico e amministrativa. Proprio ieri sera la sindaca Toscano ha diffuso un documento col quale ha espresso la certezza del proprio operato, e la propria estraneità rispetto ai fatti contestati, ossia di avere favorito il fratello, consigliere comunale a Trapani, Massimo Toscano, che per il pm Belvisi era il socio occulto di quella società. “Ho sempre lavorato nell’interesse della comunità ericina” ha aggiunto la prima cittadina che però adesso si trova a dover rispondere di una circostanza altrettanto pesante.