Assostampa, “Agnello ha ragione”

Il sindacato dei giornalisti interviene dopo le dichiarazioni del procuratore aggiunto a margine delle indagini su Erice. Invito ai blogger a rispettare le leggi sulla stampa

Il segretario provinciale del sindacato dei giornalisti, Vito Orlando, ha raccolto le dichiarazioni del procuratore aggiunto di Trapani, Maurizio Agnello, che a margine delle indagini giudiziarie su Erice ha chiamato in causa la stampa locale e il suo ruolo nella provincia: “qui la stampa è schieratissima – ha detto Agnello – e non mi risulta che in altri territori sia così”. “Così – dice Orlando – dando per scontata la commistione generalizzata tra stampa e politica”, in un territorio in cui, dice ancora il procuratore, “molte testate giornalistiche fanno politica attiva e diventano cassa di risonanza di questo modo di fare politica”. Riflessioni alle quali Orlando ha voluto dare un proprio contributo che si spera porti a cambiare il panorama, spesso penoso, dell’informazione locale “E’ vero – scrive Orlando – che ci sono organi di informazione, ormai quasi tutti sul web, che qui come in tutto il territorio nazionale, seguono una precisa linea politica, legittimata da un sistema democratico che è fatto da una pluralità di voci, ma per lo più riportano il dibattito politico, questo sì molto esacerbato e litigioso che, come ha sottolineato il procuratore, non si estrinseca più come dovrebbe nelle sedi deputate, ma si riduce a scambi di denunce e querele, che la stampa riporta puntualmente,  frutto del decadimento della politica e dell’etica civile.  E da tempo Assostampa denuncia che lo stesso ricorso ingiustificato a querele e denunce per diffamazione è utilizzato dalla politica  anche per colpire i giornalisti trapanesi – sottolinea il segretario provinciale di Assostampa – nel tentativo di intimidirli con richieste di danni milionari, quando non è gradito il loro operato.

Di contro, da tempo Assostampa rileva come l’informazione locale spesso si sia uniformata a questo stato di cose perdendo di vista la sua funzione di controllo e di sollecitazione, riportando pedissequamente i comunicati stampa, meno alla ricerca della vera notizia e sempre più propensa a ergersi al ruolo di commentatrice, talvolta in maniera moralistica, degli accadimenti pubblici. Certo con valide eccezioni, e soggette queste maggiormente ad attacchi della politica, a querele o a denunce”. E’ appena di pochi giorni addietro il fatto che durante la seduta del Consiglio comunale di Castellammare del Golfo, dopo l’indagine che ha coinvolto l’attuale sindaco Rizzo, vi siano stati consiglieri comunali che hanno rivolto invito all’amministrazione a presentare querele contro i giornalisti invece di soffermarsi sugli elementi che gli stessi giornalisti avevano raccolto nella cittadina e riportato nelle loro cronache. Così come nella vicenda Erice certi politici si sono proposti come fonti di informazione. Ma Orlando non ha voluto mettere sotto al tappeto la polvere causata talvolta da una professione giornalistica non sempre corretta: “La riflessione del procuratore Agnello – infatti afferma – è l’occasione per ribadire che anche all’interno della categoria dei giornalisti purtroppo gli scontri si sono esacerbati, sfiorando a volte la violazione delle regole deontologiche, all’insegna di una ricerca spasmodica di un fantomatico primato o di un esercizio di censura dei colleghi. L’esercizio della libertà di stampa, che è diverso dall’esercizio libero della parola, dovrebbe essere ripensato nei toni e nei modi e ricondotto ad un sereno esercizio di partecipazione e confronto, utile alla città, senza alimentare egocentrismi”. Accogliamo l’invito di Orlando e così lasciamo cadere nel silenzio alcune scempiaggini da qualcuno scritte in questi giorni e che ci hanno riguardato. Ma probabilmente è il momento propizio per capire se in certe redazioni le ingerenze editoriali spesso travalicano i corretti confini. Così come è il momento di sapere i fondi pubblici destinati agli organi di stampa locali, dove talvolta l’informazione si ottiene pagando. I rapporti tra pubbliche amministrazioni e società editoriali devono essere resi noti, la trasparenza lo obbliga. E infine Orlando attacca i blogger: “Certi blogger, che non devono rispondere a nessun ordine professionale o a regole deontologiche, prima di ergersi a “controllori” dell’informazione trapanese, pensassero a rispettare le leggi sulla stampa e sull’esercizio abusivo della professione giornalistica”.

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Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.