Una riflessione “costruttiva” sulla pista ciclabile di Alcamo

Piccola riflessione “costruttiva” sulla pista ciclabile di Alcamo

L’acceso dibattito sulla pista ciclabile di Alcamo, animato volutamente e spesso in malafede, si è ridotto in un semplicistico pro-pista ciclabile o contro-pista ciclabile. In realtà, se approfondiamo la questione, nessuno è contrario alla pista ciclabile o alla riduzione dell’utilizzo di automobili in città, i dubbi che sono stati mossi riguardano la progettazione di alcuni punti di QUESTA PISTA CICLABILE.

Una pista che presenta molte criticità strutturali in diversi punti, oltre ad uno scarso utilizzo da parte dei ciclisti. Questioni che si possono risolvere facilmente con la riprogettazione di alcuni punti e attraverso delle campagne di sensibilizzazione all’utilizzo della bicicletta.

Forse sarebbe stato più opportuno, come richiede la legge e come suggerito dalle opposizioni consiliari, redigere prima il piano generale del traffico urbano (PGTU) e poi, solo in un secondo momento, realizzare la pista ciclabile. Forse, prima della realizzazione, sarebbe stato auspicabile coinvolgere e dialogare con le attività commerciali e i cittadini sul progetto. Forse l’Amministrazione comunale e i suoi biechi supporter avrebbero dovuto ascoltare chi sollevava questi dubbi cercando un confronto, senza trincerarsi al proprio interno, bollando “le altre voci” come Lanzichenecchi portatori di smog e traffico urbano. Forse l’ascolto e il confronto potrebbero essere le basi di una cittadina che guarda al futuro. Forse è stata l’ennesima occasione persa. Forse.

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Marcello Contento nasce a Palermo nel 1982, vive la sua vita tra la Sicilia e la Toscana. Giornalista, insegnante di economia aziendale e lettore incallito di Tex e Alan Ford.