Era indagato per i suoi contatti con Mariano Asaro
Tutte revocate dal Tribunale del riesame le ordinanze del gip Claudia Rosini del Tribunale di Palermo, emesse su richiesta della Procura antimafia di Palermo nell’ambito delle indagini che hanno riguardato il boss mafioso Mariano Asaro. L’ultima revoca in ordine di tempo ha riguardato Carmelo Salerno, il conclamato capo mafia di Paceco. Salerno resta però in carcere, soggetto alla misura cautelare subita nel contesto dell’operazione antimafia “Scrigno” , procedimento per il quale è sotto processo. I Carabinieri seguendo Asaro hanno provato una serie di incontri con Salerno, l’attivismo dei due riguardava l’apertura di un ambulatorio dentistico a Paceco. Salerno avrebbe facilitato un incontro tra Asaro e l’allora deputato regionale Paolo Ruggirello al quale sarebbe stato chiesto un intervento presso l’Asp per fare ottenere alla struttura sanitaria una convenzione con la sanità pubblica. I rapporti tra Salerno e Ruggirello sono risultati parecchio stretti anche all’interno dell’indagine “Scrigno”: Salerno avrebbe organizzato l’incontro tra Ruggirello e il boss mafioso Pietro Virga per concordare un acquisto di voti. Nella stessa misura che ha riguardato Asaro e Salerno, Ruggirello è stato raggiunto da avviso di garanzia per concorso esterno in associazione mafiosa. L’ex deputato è oggi agli arresti domiciliari per il blitz “Scrigno” ed è tra gli imputati del processo già incardinato dinanzi ai giudici del Tribunale di Trapani. Le altre misure revocate per l’indagine rigaurdante Mariano Asaro, hanno riguardato due donne, la cognata di Asaro, Maria Vincenza Occhipinti, e Maria Amato.