Favignana, lì dove si parla di continuità

Dopo gli arresti di Aegades, in Consiglio comunale le prove di una grande coalizione

Favignana nel panorama dei Consigli comunali colpiti dalle indagini giudiziarie ha deciso di non rappresentare alcuna eccezione. Anche a Favignana il Consiglio comunale ha scelto di applaudire i suoi indagati, l’oramai sindaco dimissionario Giuseppe Pagoto, gli ex vice sindaco e assessori raggiunti come il primo cittadino da misure cautelari, il comandante della polizia Municipale. La seduta consiliare di venerdì scorso ha proposto cliché già conosciuti. da una parte i toni rispettosi verso la magistratura, dall’altra parte la certezza che tutto è andato bene in questi anni, e che i fatti oggetto di scandalo quasi quasi non esistono. Alla seduta di venerdì scorso il consesso civico è arrivato dopo avere respinto la proposta del movimento politico Egadi Insieme che è guidato dall’ex sindaco Lucio Antinoro, battuto alle ultime amministrative dal suo ex pupillo, Giuseppe Pagoto, e rimasto fuori anche dalla distribuzione dei seggi consiliari. Nessun Consiglio straordinario, ma una seduta ordinaria. Con poche veloci battute sulla vicenda giudiziaria e l’avvio degli atti propedeutici all’approvazione del bilancio di previsione 2020/2022. La definizione del nuovo strumento contabile sarà compito del Commissario Straordinario che la Regione deve nominare dopo le dimissioni di sindaco e giunta. Ancora la nomina non c’è, si dice che bisognerà ancora vedere passare la prossima settimana, poi verso il 9 agosto arriverà il decreto. Chissà perché il 9 agosto. Forse per problemi di applicazione del “manuale Cencelli”, un posto da spartire politicamente dentro la maggioranza del presidente Nello Musumeci. Quando bisognerebbe fare in fretta al solito arrivano certi strani rallentamenti. Sull’isola si dice che il prossimo commissario verrà indicato dall’assessore regionale Mimmo Turano. Tornando al Consiglio comunale la maggioranza fuori dall’aula ha diffuso un documento che pubblichiamo per intero alla fine di quest’articolo. A chiunque lo legga non sfuggirà l’assoluzione politica pronunciata nei confronti dell’ex sindaco Giuseppe Pagoto che pare resti nonostante tutto il leader di questa maggioranza. Ma in aula c’è stato un certo passaggio di cortesie tra la maggioranza e la minoranza guidata da Toto Braschi. Il Consiglio comunale di venerdì scorso rappresenta a leggere ed ascoltare bene il primo passo verso la costituzione di una “grande coalizione” per le prossime elezioni, con Braschi, che nega, pronto ad essere il candidato sindaco di questo raggruppamento politico. E per questa decisione ci sarebbe il via libera proprio di Pagoto che dimettendosi ha proprio auspicato le elezioni amministrative anticipate con un segno di grande rispetto verso le Egadi, per permettere la normale ripresa del percorso politico amministrativo”. Ma nei fatti più che ripresa bisognerebbe semmai parlare di costruire qualcosa di totalmente nuovo, evitando il ricrearsi di circoli e circoletti dei soliti pochi, ma spesso non buoni, amici.

Documento di maggioranza

Il gruppo consiliare di maggioranza, del Comune di Favignana “Per le Egadi”, a seguito del Consiglio Comunale di ieri 30 luglio, esprime vicinanza a Giuseppe Pagoto coinvolto, nelle scorse settimane, nell’inchiesta “Aegades”. Non mettiamo in discussione il lavoro della magistratura trapanese nella quale poniamo estrema fiducia affinché faccia luce nelle accuse rivoltegli dalla Procura allo stesso Pagoto. Negli scorsi giorni siamo stati accusati di “assordante silenzio” circa la vicenda, ma oggi affermiamo ciò che ci sembrava sottinteso: rispetto nei confronti degli inquirenti e di Giuseppe Pagoto con il quale abbiamo condiviso un progetto politico. Certi della sua innocenza, perché il principio garantista conclamato dalla Costituzione vale, o dovrebbe valere, sempre in assenza di un giudizio di condanna da parte delle Corti. Alla base di qualsiasi progetto, politico o non, che si condivide ci sono rapporti umani sui quali non troviamo elementi di discussione perché siamo certi che il nostro leader abbia agito secondo le regole del “buon padre di famiglia”, che comunque soltanto il potere giurisdizionale sarà in grado di smentire una volta formate e confermate le prove. Il lavoro portato avanti dall’amministrazione Pagoto, in questi anni, è andato in un’unica direzione: gli interessi della comunità delle Egadi. L’attenzione verso le famiglie con l’asilo estivo, i trasporti, argomento continuamente in dibattuto e fronteggiato con soluzioni tangibili anche a lungo termine, come le stazioni marittime e i lavori del porto, ormai in dirittura d’arrivo in sede di aggiudicazione degli appalti. Il turismo che negli ultimi anni è volato in alto lanciando le Egadi sulle più importanti vetrine nazionali e internazionali. Le politiche sull’ambiente con importanti finanziamenti e gli obiettivi sostanziali raggiunti con la raccolta differenziata. Si può fare tanto ancora, ma se tutti parlano delle nostre amate isole, di certo, è merito di chi in questi anni ci ha messo anima e cuore. Rigettiamo qualsiasi illazione di tipo giornalistico che negli scorsi giorni ha dato spazio a presunti giustizialisti da cortile. Le dimissioni di Pagoto le abbiamo accolte come un gesto di grande senso delle istituzioni e di sensibilità nei confronti degli egadini, seppur non dovute. Le esperienze di cronaca ci insegnano che scelte del genere non sono assolutamente scontate davanti a delle accuse, ma la questione morale, di cui tanto qualcuno si riempie la bocca, oggi è stata affermata con incontestabile disciplina e onore. Parallelamente anche Giovanni Sammartano, con il quale condividiamo nobili principi e serietà, ha agito nella stessa direzione. Siamo umanamente molto vicini agli indagati e alle loro famiglie ribandendo piena fiducia nella giustizia. Il diritto di cronaca e la libertà di espressione, negli scorsi giorni, sono stati minati dalla mania di protagonismo di personaggi noti nei quali, comunque, poniamo rispetto, ma non accettiamo più alcun tipo di calunnia e insulto. Adesso siamo pronti ad assumerci ogni responsabilità per portare avanti, nelle prossime settimane di transizione, obblighi che il nostro ruolo ci impone, come l’imminente l’approvazione del bilancio.

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Rino Giacalone, direttore responsabile e cronista di periferia. Vive nel capoluogo trapanese sin dalla sua nascita. Penna instancabile al servizio del territorio e alla ricerca della verità.