“In questi giorni si sta trattando in aula, all’Assemblea Regionale Siciliana, il disegno di legge per l’istituzione del comune di Misiliscemi che questo comitato vuole avversare per mantenere l’unità di Trapani e per il bene delle frazioni stesse che non otterrebbero i risultati sperati rectius millantati ma, al contrario, subirebbero pregiudizi di natura logistica, fiscale, amministrativa, finanziaria”. Ad affermalo è Maurizio Miceli del “Comitato No a Misiliscemi” e continua: “Triste verificare come coloro che durante la campagna referendaria del 2018 non prendevano posizione sul punto sciorinando vacue tesi sull’autodeterminazione dei popoli oggi, sempre per ragioni di consenso e popolarità, capendo che la gran parte dei cittadini trapanesi (frazioni comprese) è contraria a questa scissione, dopo aver approvato fuori tempo massimo un ordine del giorno per rappresentare un diverso avviso amministrativo, non siano a Palazzo dei Normanni per rappresentare, istituzionalmente e politicamente, le ragioni del NO ai deputati regionali”.
“L’amministrazione comunale latita – continua Miceli – ed è una amara constatazione del fatto che l’unità, quindi la crescita di Trapani, non stiano a cuore a questo sindaco che, con colpi di mano meramente formali dell’ultima ora, cerca di lisciare il pelo dal verso giusto”.
“All’Ars, purtroppo, ci siamo soltanto noi del Comitato del NO, ad onor del vero investiti anche da diverse forze politiche di destra e sinistra, Diventerà Bellissima, Lega, Fratelli d’Italia, così come il Partito democratico, nonché movimenti civici territoriali e li ringraziamo sentitamente per il supporto.
Discorso diverso deve essere rivolto nei confronti dell’Udc che pur vantando un assessore nella giunta comunale trapanese che peraltro, nella qualità di segretario provinciale del partito, ha espresso contrarierà alla costituzione del nuovo comune, si ritrova la propria capogruppo, Eleonora Lo Curto, in posizione avversa.
Mi sorprende altresì il silenzio del consiglio comunale che, salvo alcune eccezioni, dopo l’approvazione dell’ordine del giorno non ha manifestato in alcun modo la propria solidarietà ed il proprio sostegno alla causa del comitato per l’unità di Trapani che abbiamo costituito ormai due anni addietro.
Il Comitato per il NO continua a lavorare invece per informare i parlamentari regionali e, tramite alcuni di questi, proprio nell’ottica di fornire una chiave politica e una prospettiva diversa al quadro attuale, presenterà un ordine del giorno per impegnare il Governo Regionale ad indire il referendum consultivo per consentire la fusione dei comuni di Trapani ed Erice.
Lanciamo, infine, un appello a tutti i trapanesi, ivi compresi i residenti delle frazioni, alle associazioni, alle categorie, agli imprenditori, a tutti coloro che hanno a cuore il proprio ed il collettivo destino di questa città, della nostra amata Trapani e dei suoi figli, lottate con noi in questa battaglia, è adesso che deve venire fuori l’orgoglio trapanese, perché scongiurare la scissione è un dovere di tutta la cittadinanza così come è nostro dovere lavorare affinché, subito dopo questa votazione, alle nostre frazioni venga riconosciuta la dignità che per troppo tempo gli è stata negata.”