In manette Vincenzo Bonanno, coordinatore di gestione della discarica di Bellolampo, l’imprenditore Emanuele Gaetano Caruso e Daniela Pisasale, rappresentante Rem srl e amministratore unico Ecoambiente Italia srl. Questi sono protagonisti di un’indagine della Direzione Investigativa Antimafia
La Dia assiste in diretta alla consegna di una tangente, ma non è l’unico caso dell’indagine su rifiuti e mazzette nella vicenda che ha coinvolto Vincenzo Bonanno, coordinatore di gestione della discarica di Bellolampo, l’imprenditore Emanuele Gaetano Caruso e Daniela Pisasale, rappresentante Rem srl e amministratore unico Ecoambiente Italia srl. L’accusa è di corruzione aggravata.
A far scattare l’azione degli investigatori, sotto il coordinamento del reparto Investigazioni giudiziarie e d’intesa con la Procura distrettuale antimafia, la visione di Caruso che consegnava una busta contenente 5 mila euro al dirigente Bonanno.
Dopodiché veniva perquisita un’autovettura al cui interno venivano trovati altri 13.250 euro. L’unico aspetto ancora non svelato è il coinvolgimento della Pisasale, che con la Ecoambiente Italia srl, con sede a Siracusa, fino maggio dello scorso anno si era occupata del trattamento dei rifiuti proprio all’interno di Bellolampo, discarica definita dalla commissione regionale Antimafia “simbolo della crisi rifiuti in Sicilia”.