Aeroporto Birgi: “l’inganno del co marketing”, l’attacco del sindaco di Pantelleria
Per adesso è l’unico sindaco che ha messo nero su bianco l’attacco al presidente di Airgest, la società di gestione dell’aeroporto di Trapani “Vincenzo Florio”. Da una parte il sindaco di Pantelleria, Vincenzo Campo, dall’altra parte il presidente di Airgest Salvatore Ombra. In mezzo anche un processo che vede tra gli imputati Ombra. Oggetto anche le procedure di co marketing, una cassaforte nata per sostenere la compagnia irlandese Ryanair. Senza soldi non si canta messa, frase trasformata, senza soldi niente voli su Birgi. Una procedura quella del co marketing contestata dall’Unione Europea. Ombra di recente ha tirato fuori l’elenco dei Comuni del trapanese che non hanno aderito, accusando loro della responsabilità di far andare via dal “Vincenzo Florio” i voli “low cost” di Ryanair. Una tesi che Campo contesta. Mettendo in evidenza ciò che anche a noi non è sfuggito. Un giorno Ombra presenta in pompa magna il ritorno in attività dell’aeroporto trapanese, con tanto di presidente della Regione Musumeci al suo fianco, il giorno appresso piange miseria per lo stesso scalo aereo. “Leggiamo in questi giorni sui media e sui social invettive del Sig. Ombra in merito a presunte colpe di alcuni Comuni per non aver onorato il debito del comarketing 2014/2016, attribuendo sempre a questi cinque Comuni le responsabilità nel caso in cui saltino gli accordi con Ryanair – dice il sindaco di Pantelleria – eppure, cronache di giornale di qualche mese fa, prima del lockdown, davano per ricucito lo strappo tra Airgest e Ryanair.
Infatti, la Camera di Commercio di Trapani, mandataria dei Comuni appartenenti al territorio della ex Provincia Regionale di Trapani, aveva convinto i sottoscrittori dell’accordo siglato il 30-04-2014, esclusi i 5 Comuni, a pagare la residua somma di 200 mila euro dovuta ad AMS ltd, società interamente partecipata da Ryanair. La Camera di Commercio, nella persona del Sig. Pino Pace, – prosegue Campo – preannunciava che avrebbe agito in giudizio per ottenere l’adempimento dai Comuni inadempienti. La cosa singolare è che la quota di competenza dei Comuni “ammutinati” doveva essere anticipata dai Comuni che erano rimasti “fedeli” al patto. Non si capisce però come i Comuni cosiddetti “virtuosi” potranno impegnare denaro pubblico per “bontà” contrattuale, visto che non ci sono decreti ingiuntivi e/o sentenze definitive che li obbligano ai pagamenti”. Campo rammenta a tal proposito il processo che presto vedrà imputati dinanzi al Tribunale di Trapani amministratori e collegi sindacali di Airgest per diversi reati, come falso in bilancio a partire dall’esercizio del 2014 (le condotte antecedenti sono estinte per prescrizione), peculato. Processo nel quale i Comuni di Pantelleria e Castelvetrano sono costituiti parte civile. Comuni guidati da sindaci 5 Stelle. Oggetto proprio le procedure di co marketing. “posto in essere in violazione della normativa sugli aiuti di Stato, in violazione delle norme sulla libera concorrenza di mercato (violazione per le quali l’Antitrust ha in molti casi già sanzionato pesantemente Ryanair) e della normativa sui contratti ad evidenza pubblica. L’opinione . dice Campo – non è nostra ma di un consulente della Procura. Quindi, caro Ombra, contrariamente a quanto pubblicamente affermato anche in risposta ad altro Comune, il contratto di comarketing c’entra, eccome se c’entra! C’è semmai tanta ambiguità, e l’effetto volano sperato in ordine allo sviluppo dell’economia dei Comuni appartenenti al trapanese non vi è stato”.
Il fondo del co marketing sulla carta non è destinato direttamente a Ryanair, ma ad una società, facente parte dello stesso gruppo irlandese, che avrebbe dovuto spendere quei soldi pubblicizzando il territorio. E invece? “Se si promuove il territorio in maniera adeguata (come prevedeva il contratto di comarketing) – osserva il sindaco Campo – anche per un periodo determinato, i risultati di un buon lavoro si vedono soprattutto a posteriori. Come mai qui di risultati non se ne sono visti dopo la scadenza del contratto? Era più plausibile quanto è effettivamente successo: che finita la pioggia di soldi, finissero anche i voli aerei. Dal 2017 ad oggi, è sotto gli occhi di tutti che l’economia locale langue, cosa che non sarebbe accaduta qualora AMS Ltd (e non Ryanair) avesse pubblicizzato realmente il territorio e non il suo proprietario”. Campo rivendica i risultati ottenuti su Pantelleria. Anche se bisogna dire gioca facile. L’isola è conosciuta in tutto il mondo, è luogo di residenza estivi per tanti vip, il suo nome corre facilmente: “Pantelleria è l’esempio concreto che la pubblicizzazione del territorio aumenta le presenze senza necessità di alcun contratto di comarketing”. Anzi, attacca, con una politica gestionale accorta i risultati sarebbero stati maggiori sia per Pantelleria quanto per tutto il resto del territorio trapanese. “Il danno per Pantelleria, come per tutti gli altri Comuni, è palese. Per questo chiediamo che ci si restituisca quanto già pagato e di essere risarciti anche del danno causatoci dagli Amministratori e Sindaci di Airgest, in quanto se non fossero stati contabilizzati in maniera errata in bilancio (il processo servirà ad evidenziare l’eventuale dolo), sin dal 2014 si sarebbe evidenziata la inutilità dei predetti contratti e, certamente, nessun amministratore avveduto e saggio li avrebbe sottoscritti nell’interesse della collettività amministrata. Né tantomeno l’avrebbe fatto oggi, accollandosi un pagamento oggettivamente indebito”.
I numeri: “L’aeroporto di Pantelleria, senza comarketing ed a libero mercato (tranne la continuità territoriale che è relativa solo ai collegamenti con l’isola madre), ha avuto un incremento importante di passeggeri: dai 67.951 del 2016, quando era in essere il contratto di comarketing su Birgi, agli 81.314 del 2019 ed è in continua crescita (pandemia permettendo). I fatti parlano più di parole, pretesti o suggestive analisi campate su altrettanto suggestive ipotesi mai verificatesi”. Campo infine rivolge due inviti al presidente Airgest Ombra, “stare in silenzio in attesa del giudizio penale, dimettersi per avere scaricato sui Comuni proprie inefficienze e incapacità”. Conclude il sindaco di Pantelleria invitando il presidente della Regione Musumeci a costituire un unico polo aeroportuale o due al massimo, “unica scelta attraverso la quale è possibile una redistribuzione delle rotte, gli aeroporti minori come lo è il Vincenzo Florio di Trapani”.