L’inizio della scuola tra precauzioni, orario ridotto e didattica “mista”

Inizia la scuola in presenza dopo un anno quello passato più on line, per alcune è iniziata già il 14 settembre, tra buone impressioni e qualche perplessità

Scuola allo start, alcune hanno iniziato già il 14 settembre, tra queste l’ITET “Girolamo Caruso” e il Liceo Statale “Vito Fazio Allmayer”. Abbiamo raggiunto dirigenti, alcuni professori ed alunni per sondare come è andato il ritorno in classe e quali precauzioni sono state adottate.

Note positive e qualche perplessità nella testimonianza della dirigente dell’Istituto Tecnico Vincenza Mione, che in riferimento al proprio istituto ci parla di un inizio senza grosse difficoltà, ma avvenuto in modo scaglionato, perché tutti assieme il primo giorno non era possibile. I ragazzi comunque hanno risposto bene alle misure di contenimento della pandemia, per agevolarli fuori dal cancello è stato realizzato un percorso con i segnali di distanziamento e vengono chiamati per gruppi di 5 alunni alla volta. Il tema aule ha interessato anche l’Istituto Tecnico, anche se è stato possibile suddividere gli alunni in diverse classi, solo due classi sono rimaste numerose, ma sono stati collocati in aule che permettono il distanziamento. Al netto di questo la preside sottolinea l’importanza che arrivino i banchi monoposto per rendere ancor più sicura la presenza in aula degli alunni. Presenza in aula significa anche parlare di mascherine e gel, così la preside dell’ITET ci informa che in riferimento a questi presidi ci sono state “due consegne per quanto riguarda le mascherine e invece per quanto riguarda il gel: un po’”.

Con la Mione abbiamo discusso anche del rapporto tra istituzione scuola e alunno dal punto di vista umano e sin dal primo giorno si è messo in evidenza qualche differenza rispetto al passato, così per esempio l’inizio era caratterizzato dal riunirsi tutti in aula magna per il benvenuto, quest’anno è avvenuto via remoto, alla presenza anche del Sindaco.

Un elemento che preoccupa e che è stato più volte indicato come complicato in periodo di coronavirus è la didattica, che presso l’ITET Girolamo Caruso avviene con un orario ridotto e una parte residua della stessa viene realizzata a casa dagli studenti, che possono usufruire di un contatto on line. “Se non chiudono il paese il problema non sussisterà”  afferma Mione, che poi ci da’ notizie che i PON saranno riavviati e che l’Istituto è anche sede formativa, sono stati aperti anche i corsi del serale e master post diploma e inoltre l’Istituto sarà sede per dare gli incarichi a tempo determinato.

Inizio della scuola e impatto sulla didattica significa anche ascoltare il corpo docente, che in grande maggioranza, tra quelli che abbiamo ascoltato, parlano di impressioni positive, anche se la paura c’è, principalmente “perché sono sempre ragazzi, ma hanno reagito bene e per ora va bene”, invece per la didattica non cambia niente per ora, ma molti dei docenti rimandano un giudizio completo a dopo, quando verranno realizzati per esempio i laboratori e i lavori di gruppo, però tutti sono in sintonia su un punto “questa situazione è meglio però della didattica a distanza”.

E gli studenti? Abbiamo registrato alcune loro impressioni e per lo più non vedono lati negativi su questo inizio, anche perché si sono organizzati confrontandosi con l’Istituzione scuola e la quadra sembra esser raggiunta, anche se alcuni ci espongono dei dubbi sull’inizio realizzato così presto. Un segnale positivo è che tutti i ragazzi contattati non vedono come un peso troppo gravoso le precauzioni messe in atte per evitare il propagarsi del virus. In particolare pareri favorevoli alla didattica in presenza sono arrivati da chi sarà impegnato nella maturità, perché la didattica a distanza non è vista da questi come un qualcosa che aiuta. Infine hanno espresso il desiderio che i banchi singoli arrivino al più presto, perché in alcuni casi viene meno la comodità e quindi si potrebbe configurare qualche difficoltà.

Il Dirigente Scolastico del Vito Fazio Allmayer, Vito Emilio Picciché, ci ha parlato come prima cosa dei ragazzi, che sembrano aver reagito bene alle limitazioni per contrastare il propagarsi del coronavirus. Picciché inoltre ha sottolineato che il corpo docente e amministrativo da tempo ha lavorato per la buona riuscita dell’inizio della scuola, in una situazione particolare. Però non solo aspetti positivi, ma qualche necessaria precauzione, come per esempio che alcuni alunni fanno lezione in presenza ed altri on line, perché ci vorrebbero altre aule e questo va a discapito della didattica. Altre aule? Richieste fatte ma fino ad ora risposte negative, aspettando anche i banchi singoli che tanto hanno fatto discutere, anche a livello nazionale. Esercitare la virtù pazienza e virtù della prudenza è la ricetta del dirigente dell’Allmayer: “Pazienza perché non ci si può aspettare che tutto sia perfetto come in periodo di pace e prudenza perché se i ragazzi utilizzano le norme di distanziamento, di mascherina in movimento, di igienizzazione delle mani e di non scambiarsi il materiale didattico, appena finirà tutto faremo una grande festa” e sulle mascherine e precauzioni sempre Picciché da’ notizia che sono state fornite mascherine e gel.

 

 

 

CONDIVIDI
Commenti Facebook
Articolo precedenteAlcamo, blitz della Polizia all’interno del Villaggio Regionale: recuperati arredi oggetto di recenti furti in abitazione
Articolo successivoScuole che si apprestano ad aprire i battenti. Problema aule e mancanza di banchi monoposto
Eros “Libero” Bonomo, Giornalista siciliano, vive ad Alcamo, il cui lavoro è incentrato su Passione, Rispetto e Indipendenza, così da informare al meglio i cittadini. Grande “divoratore” di Dylan Dog, musica e libri, in particolare di storia politica. Motto: “Non sarai mai solo con la schizofrenia”.